Virologi come Conte, Coronavirus più buono, anzi no. Forse si.. Tutto e il contrario di tutto

By Pasquale Aveta (per ith24)

Dall’inizio della pandemia ad oggi, abbiamo assistito ad una vera e propria passerella di virologi in TV, neanche fossero dei politici. Perché politici? Perché come loro, non ci hanno capito un cazzo. E se proviamo a chiedere, visto che le terapie intensive si svuotano, i pazienti guariscono e molti non arrivano nemmeno in ospedale, sia dipeso da in virus indebolito, le risposte finiscono di mandare nel pallone gli italiani.

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro: “Non ci sono elementi per poter dire che il virus è mutato. E’ un’ipotesi che va studiata, ma ad oggi non è sostenuta da un’evidenza scientifica”.

Per Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Covid-19: “Dal punto di vista microbiologico ed epidemiologico, il virus è sempre lo stesso”.

Per Enrico Bucci, ricercatore in Biochimica e Biologia: “non è diventato più buono come alcuni esperti segnalano. Può certo mutare, ma il cambiamento della composizione della popolazione ospedaliera non è evidenza sufficiente di alcuna mutazione”.

Per Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova: “I numeri si sono ridotti, arrivano meno casi gravi. La mia sensazione di pancia, di chi ha visto il virus in faccia e non è stato dietro una scrivania, è che questo virus ha perso la forza iniziale. Non c’è ancora nessuna dimostrazione scientifica, è solo l’osservazione di chi lavora in reparto. Io non ricovero più un paziente in terapia intensiva, che arriva dal pronto soccorso, da 3-4 settimane. E’ calato drasticamente il numero dei soggetti che arrivano in ospedale, anche da fuori, con la necessità di essere intubati”.

Stessa linea per Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri: “Io vedo questi malati che non sono più quelli di prima. E questa non è una cosa piccola, ma è una cosa grande che fa impressione. Adesso stiamo facendo degli studi e non troviamo gli ammalati per fare gli studi, è una cosa bellissima”. Ovviamente siamo prudentissimi, perché può darsi benissimo che ci sia una seconda ondata”.

Per Roberto Burioni: “Io non so se il virus è mutato, ma sono mutati gli italiani. Sono molto più coscienti del pericolo e del fatto che con i nostri comportamenti possiamo favorire o impedire il contagio”

Insomma, pareri contrastanti. Linee e posizioni diverse. Del resto la scienza non è la matematica….

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