Vietato parlare di Foibe, al sol citarle manda in tilt pure la Corte dei conti

Ha dell’incredibile quanto capitato in Piemonte intorno al ricordo delle Foibe in occasione della celebrazione della Giornata del Ricordo, ovvero di una ricorrenza prevista da una legge dello Stato. La giunta, su iniziativa dell’assessore all’Istruzione Elena Chiorino, aveva previsto di distribuire nelle scuole il fumetto Foiba rossa. Norma Cossetto, storia di un’italiana e solo per questo è finita nel mirino della Corte dei conti.

I libri, infatti, causa Covid, non sono mai stati acquistati e nemmeno è stata mai promulgato un atto amministrativo che rendesse operativa quella intenzione. Ciononostante, la Procura contabile, nella figura del procuratore regionale Quirino Lorelli, ha inviato alla Regione un decreto istruttorio in cui chiede conto, letteralmente, dell’iniziativa. Come mai, se la spesa nemmeno è stata deliberata? Semplice: un consigliere di Leu aveva presentato un’interrogazione.

La vicenda, oltre a generare un certo sconcerto, ha provocato anche la reazione di FdI, che, primo firmatario del deputato Andrea Delmastro, ha rivolto un’interpellanza urgente alla presidenza del Consiglio. Vi si chiede «l’attivazione di una indagine interna, o di verifiche ispettive» per valutare «la legittimità e l’opportunità dell’operato della Procura Regionale per il Piemonte della Corte dei Conti», anche «a salvaguardia dell’integrità e della correttezza istituzionale della Corte dei conti e della onorabilità personale e professionale di tutti i magistrati della Corte dei Conti». L’azione intrapresa dalla Procura contabile piemontese in assenza di atti concreti e sulla base della sola interrogazione di Leu, citata nello stesso decreto istruttorio, infatti, per FdI ha «conferito, anche involontariamente, all’intera vicenda l’ombra e l’idea di agire in censura politica su mandato altrui».

Non solo, l’istruttoria firmata da Lorelli chiede anche alla Regione Piemonte se avesse concordato l’iniziativa con i dirigenti scolastici e intima una risposta entro sette giorni. Dunque, la vicenda presenta numerose debolezze, anche dal punto di vista normativo. Le ha riassunte lo stesso Delmastro, in un video di fuoco nel quale, tra l’altro, parlando al «capitan Fracassa della sinistra giudiziaria italiana» ricorda che: l’iniziativa della Regione rientra nel solco del Giorno del Ricordo, istituito da una legge della Repubblica; quella legge promuove proprio le iniziative nelle scuole; la Corte dei conti dovrebbe agire sulla base di denunce «circostanziate con la quantificazione e indicazione del danno».

«Quale danno è pensare di celebrare le Foibe? L’intenzione di celebrare le Foibe? O forse – chiede Delmastro nel video, rivolgendosi direttamente a Lorelli – il tuo messaggio è proprio quello: in Italia non si può neanche pensare di celebrare le Foibe? Non si può avere l’intenzione di farlo, perché altrimenti Quirino Lorelli vi processa per danno erariale?».

Per questo, dunque, il deputato di FdI ha presentato quell’interpellanza urgente, sottoscritta da tutto il gruppo alla Camera. «Dopo che la sinistra ha infoibato le foibe nella storiografia italiana, tu – avverte quindi Delmastro, ancora rivolgendosi a Lorelli – non riuscirai a infoibare nuovamente questa tragedia per via giudiziaria».

Pubblicato da edizioni24

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