Via Crucis del Papa, Pedrizzi (UCID): “La scelta delle famiglie russe e ucraine è un gesto rivoluzionario di pace”

Senatore Riccardo Pedrizzi, presidente Nazionale del Comitato tecnico scientifico dell’UCID,

La loro partecipazione alla Via Crucis guidata da papa Francesco al Colosseo, in programma per oggi 15 aprile per la ricorrenza del Venerdì Santo, diventa un caso. Una famiglia russa e una famiglia ucraina, infatti, saranno le “protagoniste” scelte dal Vaticano per affiancare il pontefice alla tredicesima stazione, quella in corrispondenza della quale Gesù crocifisso muore dopo aver gridato “Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. A condividere la croce saranno due donne, la russa Albina e l’ucraina Irina. Una decisione che non è piaciuta all’ambasciata di Kiev presso la Santa Sede, il cui rappresentante Andriy Yurash ha espresso dissenso con un cinguettio su Twitter. Osservazioni cui ha fatto seguito un durissimo comunicato firmato dall’arcivescovo maggiore della chiesa greco-cattolica ucraina Sviatoslav Shevchuk, che ha parlato di “idea ambigua e inopportuna”.

Sull’accaduto, è intervenuto con un comunucato ufficiale, il Senatore Riccardo Pedrizzi, presidente Nazionale del Comitato tecnico scientifico dell’UCID, l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti. Che nota:

“Le perplessità dell’ambasciata ucraina sulla partecipazione alla Via Crucis di pace voluta da Papa Bergoglio sono incomprensibili. È doloroso constatare che nemmeno sotto il crocifisso di Cristo in croce, portato sulle spalle da due donne, ci possa essere un rifiuto e un passo indietro dal clima di guerra, anche perché giorni fa il Papa aveva consacrato al Cuore immacolato di Maria entrambe le nazioni, la Russia e l’Ucraina, e ciò aveva suscitato speranza di pace e un possibile stop alla guerra. Quest’anno la Via Crucis è dedicata alle famiglie, nucleo centrale della società, ma anche fulcro di dialogo, di convivenza, fonte di solidarietà e rispetto del prossimo. In sintesi, la famiglia è pace e mai come oggi il Santo Padre vuole testimoniarlo nei giorni della guerra e del sacrificio di Cristo. Il ruolo di Papa Bergoglio nella mediazione tra Russia e Ucraina va incoraggiato e può risultare fondamentale per questo va sostenuto da tutte le organizzazioni cattoliche, anche in vista di una probabile visita del Pontefice a Kiev che rappresenterebbe un avvenimento storico in grado di cambiare la percezione delle trattative e degli spiragli di pace anche in Russia. Tutte le associazioni cattoliche e gli uomini e le donne di Fede e tutti gli uomini e le donne di buona volontà devono stringersi intorno a Papa Bergoglio sia sul fronte dei soccorsi e degli aiuti umanitari che delle iniziative di pace”.

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