By Lucia Gallo (per ith24)
Di ridare la parola ai cittadini italiani non ne vogliono sentir proprio parlare. Soprattutto Luigi Di Maio, politicamente finito, che cerca di resistere e portare a casa quanto più possibile. E se poi a pagarne dazio sono gli italiani, chissenefrega. L’importante che è avere il potere.
Ormai stiamo assistendo ad un vero e proprio mercato delle vacche. Tutti contro tutti, ma nessuno ha le palle di staccare la spina.
Tutti cercano di dimostrare al proprio elettorato di essere diversi dall’altro, ma restano sempre incollati col culo sulla sedia. E le giustificazioni sono da voltastomaco: se la politica per 15 anni non è riuscita a fare un tubo, come pretendete che ci riusciamo noi in meno di due anni? Dicono i 5 stelle e Travaglio. Dimenticando che in campagna elettorale hanno sempre gridato di essere diversi da quelle vecchie logiche politiche, ed invece ci sono finiti a letto. Anzi. Hanno messo addirittura sopra. Che vergogna. Ed oggi, cercano il tris.
Secondo Carlo Bertini, ci sarebbe anche il grillino Luigi Di Maio dietro il piano per silurare Conte. “Se il malumore verso Conte monta tra i suoi ministri, è l’inazione verso ferite aperte da mesi come i casi Mittal, Alitalia e Atlantia ad agitare Zingaretti. Sono le decine di fronti aperti e i fondi europei da gestire, a far dire ai suoi ministri, ‘non abbiamo mica vinto le elezioni, che ci mettiamo a fare la lista delle cose da fare con gli Stati generali”.
Secondo un retroscena della Stampa, ci sarebbe un altro aspetto clamoroso, che riguarderebbe una faida interna ai grillini. “Franceschini, il ministro della Cultura, secondo i rumors che circolano tra i Dem, avrebbe stretto una sorta di patto con Matteo Renzi e Luigi Di Maio: per sostituire Giuseppe Conte con Lorenzo Guerini. Di Maio rivestirebbe in questo scenario il ruolo di vicepremier.
Tutto questo, ovviamente, sempre senza passare per le urne.
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