Verso la fiducia sul decreto Pa. Fratelli d’Italia: “Serve all’Italia. È fondamentale per i progetti Pnrr”

Arriva in aula, alla Camera dei deputati, il testo con gli emendamenti al decreto sulla Pubblica amministrazione che limitano i controlli della Corte dei Conti sul Pnrr. Un provvedimento sul quale Pd e M5s minacciano le barricate, mentre il centrodestra è pronto a votare la fiducia, come lascia intendere Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera

«Riteniamo che se sarà chiesta la fiducia sul decreto Pa – dice Foti al Tg1 – sicuramente sarà accordata, perché è un provvedimento che serve all’Italia. Per quanto riguarda la norma sulla Corte dei Conti, se vogliamo che il Pnrr possa andare a segno e cioè concludere i lavori entro il giugno del 2026, non occorrono controlli intermedi, ma finali».

Una posizione ribadita da Sara Kelany: «Abbiamo in questi giorni lavorato alacremente in Commissione per dare il doveroso contributo del Parlamento – dichiara la deputata di FdI – a questo che è un provvedimento importante sia in termini di assunzioni che di potenziamento delle strutture che dovranno occuparsi di atterrare i progetti PNRR». Secondo la Kelany, «le polemiche strumentali delle sinistre sull’emendamento Corte dei Conti lasciano il tempo che trovano e sono state smentite tanto dall’Europa, quanto dal presidente stesso della Corte, oltre che da illustri giuristi. Eliminare il controllo concomitante sui progetti PNRR non significa eliminare il controllo contabile, che seguita ad essere esercitato secondo gli schemi ordinari previsti dalla legge, controllo che peraltro era rimasto inattuato per otre 10 anni proprio perché ritenuto rischioso dalla stessa Corte». Per poi ricordare che «in audizione il presidente Carlino ha espressamente affermato due concetti fondamentali».

E cioè che «questo provvedimento non può essere definito un bavaglio alla Corte dei Conti. E che il Parlamento ha piena legittimazione nel definire le modalità di esercizio del controllo contabile. Emerge evidente, dunque, l’inconsistenza delle solite elucubrazioni di un’opposizione distruttiva».

Opposizione che, invece, minaccia barricate sul decreto Pa. Dai 5 stelle, che si dicono pronti a dare battaglia in aula. Mentre parlano di «una forzatura inaccettabile alla quale ci opporremo duramente», fonti parlamentari Dem. Sui banchi dell’opposizione c’è chi invece si smarca, come Carlo Calenda. Sui controlli della Corte dei Conti sul Pnrr «avrei fatto io quel provvedimento», ribadisce il leader di Azione nel corso dell’intervista su Raitre a Lucia Annunziata.

Nel centrodestra, le posizioni sono invece chiare e unitarie. «È una bufala dire che il governo toglie i controlli della Corte dei Conti sul Pnrr», dice a SkyTg24 il presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli. «C’è un’attività preventiva di collaborazione e una fase consuntiva di controllo. Non esiste nessuna polemica con l’Europa che, al di là del passo avventato di qualche funzionario socialista immediatamente smentito, ha anzi precisato che il controllo sulla gestione dei fondi rimane sotto la responsabilità dei singoli Paesi e che il governo italiano è perfettamente in linea con le aspettative europee in merito alla trasparenza. Escludere i controlli in fase di attivazione, quelli che definiamo concomitanti, non significa escludere i controlli. E lo ha spiegato benissimo – ha ricordato Barelli – anche un grande costituzionalista come Sabino Cassese, che non è certo un uomo di destra». Concetto espresso anche dal leader della Lega, Matteo Salvini: «Sul Pnrr parlo per il mio ministero. Siamo pronti a spendere bene tutte le risorse disponibili, consapevoli che per realizzare alcune infrastrutture serve del tempo».

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