By Lucia Gallo (per ith24)
Dopo 3 mesi di nulla e quindi di balle da parte del governo Conte, arriva la ciliegina sulla torta. Anche se a differenza delle altre bugie è la meno pesante, ma sempre bugia è.
Infatti, il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, cerca di arrampicarsi sugli specchi, e cerca dopo aver promesso mascherine a 0.50 centesimi di euro che, ad oggi introvabili, di addossare le colpe ai fantasmi. Le accuse da parte delle farmacie sono pesanti. “Stop a bugie e strumentalizzazioni” dice Arcuri “Non è il commissario che deve rifornire i farmacisti”.
Ma continua: “Le farmacie non hanno le mascherine perché le loro due società di distribuzione hanno dichiarato il falso. Non avevano nei magazzini i 12 milioni di mascherine che sostenevano di avere. Il prezzo massimo è stato fissato nell’esclusivo interesse dei cittadini. L’unica “colpa” del commissario è quella di non aver voluto “sanare” mascherine prive di autorizzazioni che gli attori della distribuzione avrebbero voluto mettere in commercio con la copertura della struttura commissariale”.
Quindi, secondo Arcuri: “non è vero che i farmacisti ci avrebbero rimesso o ci starebbero rimettendo perché ai distributori è stato garantito un rimborso per le mascherine acquistate prima della definizione del prezzo a 0,50 centesimi, più IVA. L’unica evidente verità è che non essendo in grado di approvvigionarsi delle mascherine, provano a scaricare sul Commissario, o peggio sul prezzo, le loro responsabilità”.
Ma a rispondere al Commissario Arcuri è Gianfranco Librandi: “Sono praticamente finite nelle farmacie italiane le mascherine chirurgiche a prezzo calmierato di 50 centesimi. L’allarme lanciato da Federfarma dimostra la gravità di una scelta improvvida e insensata del commissario Arcuri, di cui eravamo purtroppo stati facili profeti”.
Poi la mazzata: “In una fase drammatica come quella attuale, in cui lottiamo per adattare la nostra ripartenza al contenimento del contagio, si tratta di un errore gravissimo della struttura commissariale. Se fossi Arcuri, mi dimetterei. Il governo lo ammetta e liberi immediatamente la filiera di produzione di mascherine da questi interventi pasticciati. Una volta che finalmente ci sarà chi produce al prezzo di mercato grandi quantità di mascherine, lo Stato si potrà porre l’obiettivo di far risparmiare i cittadini, abbassando loro le tasse e aumentando le detrazioni fiscali sulle mascherine acquistate”.
Ma oltre alle mascherine, pare siano introvabili anche camici, guanto e gel disinfettante. Manca tutto, come i soldi che il governo Conte avrebbe dovuto inviare ai lavoratori.