By Giuseppe Falco (per ith24)
Anche in piena emergenza Covid-19, c’è chi antepone disprezzo verso i fascisti. Il caso Choc a Parma, dove per ottenere i buoni spesa devi essere comunista, e ripudiare il fascismo.
Una dittatura comunista. Una sorta di premio a chi è antifascista. Lo schifo viene lanciato a Parma dal Sindaco già grillino Federico Pizzarotti. Qui, se hai fame e vuoi mangiare devi dichiarare di essere antifascista, altrimenti puoi morire di fame.
La denuncia arriva da un militante di CasaPound Italia, Emanuele Bacchieri, che ha denunciato l’accaduto sul suo profilo Facebook.
A lanciare invece le domande e a specificarne i requisiti per ottenere il bonus, lo stesso Pizzarotti: “La riduzione siginificativa o la perdita del posto di lavoro, l’ammontare del conto corrente non superiore ai 3 mila euro, l’erogazione dei buoni spesa è aperta anche a chi non era già seguito dai servizi sociali del Comune”.
Ma non finisce qui. Perché tornando al giovane Emanuele, arrivato al termine della compilazione della sua domanda, si è trovato a leggere la fatidica sorpresa: “ho provato a fare richiesta per ottenere i buoni spesa legati all’epidemia di coronavirus in pochi semplici passaggi si arriva alla pagina finale, dove sono riportate le condizioni a cui l’erogazione dei buoni è vincolata. Il richiedente è quindi obbligato a dichiarare “di ripudiare il fascismo”, “di non professare e fare propaganda di ideologie xenofobe, razziste, sessiste” e di non compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista e/o nazista, anche attraverso l’utilizzo di simbologie o gestualità ad essi chiaramente riferiti.Quindi, si domanda Emanuele, chi non si allinea al pensiero unico per il sindaco Pizzarotti può tranquillamente morire di fame?”.
“È incredibile come il Comune riesca a speculare ideologicamente sulla pelle dei cittadini in una situazione di emergenza come questa, anche mettendo a rischio la sopravvivenza delle famiglie che non volessero dichiararsi tali”.
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