Vergogna a “Che tempo che fa” Fazio e Gori come il premier Conte Attaccano Fontana senza contraddittorio

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By Giuseppe Falco (per ith24)

Alle schifezze e alle scorrettezze non c’è mai fine. E, a Che tempo che fa, rete pubblica, va in scena un The Same di Conte. Si usa una TV pubblica per criticare un avversario politico, tra l’altro mentendo, senza concedere il diritto di replica a chi riceve le accuse. E nel mirino del comunista Fazio, finisce il governatore della Lombardia Attilio Fontana.

Ospite in studio anche  Giorgio Gori, sindaco di Bergamo che a causa della sua superficialità ha fatto invadere la città dal virus, senza precedenti.

Ma come solo i comunisti sanno fare, cerca di capovolgere la frittata, dimenticando che in compagnia di sua moglie all’interno di una nota pizzeria di Bergamo, rassicurava i suoi concittadini mentre il virus si espandeva a macchia d’olio, e chiosa: “La regione Lombardia ha gestito male l’emergenza”, “la regione Lombardia non fa sufficienti tamponi”. E Fazio che fa? Gli offre la sponda per l’affondo finale nell’attaccare Fontana, sostenendo che la regione ha sbagliato sulle residenze assistenziali e sulla zona rossa di Bergamo.

Fazio va a briglie sciolte su un tema delicato senza offrire la possibilità di ribattere.

E non sono mancate le polemiche. Infatti, a rispondere a Fazio e alla sua trasmissione faziosa, a trazione sinistra, ci pensa il leghista Paolo Grimoldi, che tuona: “Il premier Giuseppe Conte che venerdì attacca l’opposizione a reti unificate, in prima serata su Rai2 ecco il duo Fabio Fazio-Giorgio Gori che infanga la Regione Lombardia senza contraddittorio sulle questioni sanitarie. Comprendiamo la frustrazione di Gori, che non ha ancora digerito la sonora sconfitta alle Regionali contro Attilio Fontana nel 2018, ma speculare sul virus è vergognoso come erano vergognosi i suoi pranzi nei ristoranti cinesi quando sosteneva che l’unico virus fosse quello del razzismo”.

E chiude: “È scandaloso che il servizio pubblico pagato dai contribuenti diventi strumento di propaganda politica ed elettorale della maggioranza”.