By Lorenzo Grossi
I risultati ufficiali delle elezioni europee che si sono tenute nell’ultimo weekend lasciato alle spalle regalano all’Italia l’imminente insediamento di 76 europarlamentari. Tra exploit personali e sorprese talvolta non del tutto inaspettate, il numero delle preferenze ottenute dai singoli candidati fotografa un situazione che va oltre l’esito generale dei partiti che erano presenti sulle schede elettorali. Dato oramai per ampiamente stabilizzato il voto degli italiani per le Europee, con Fratelli d’Italia che sfiora il 29% e il Partito Democratico che si spinge sopra il 24%, ecco allora chi sono gli esponenti che possono ritenersi più che soddisfatti per la loro prestazione, a prescindere dalla percentuale ottenuta dalla lista di riferimento
Come era scontato pronosticare, la primatista assoluta di consensi personali è Giorgia Meloni la quale si prepara a superare i 2 milioni di preferenze, essendosi schierata come capolista in tutte e cinque le circoscrizioni. Nonostante l’ottima performance personale il presidente del Consiglio non avvicina il record di consensi personali di Silvio Berlusconi datato 1999: allora si trattò di tre milioni di voti. La premier, naturalmente, cederà il proprio seggio ad altri componenti della liste, ma resta il fatto che il nome di battesimo “Giorgia” ha contribuito a far sì che il primo partito d’Italia migliorasse i consensi ottenuti nel settembre 2022.
Sicuramente a fare molta presa è stata anche la candidatura di Roberto Vannacci. Il nome del generale rieccheggia almeno dallo scorso agosto dopo la pubblicazione del suo libro “Il mondo al contrario”. Polemiche a non finire accompagnarono il percorso dell’ex comandante della Brigata paracadutisti “Folgore”, il quale – proprio anche sulla scia delle numerose critiche ricevute – decise di candidarsi con la Lega dopo l’offerta partita da Matteo Salvini. Ed è così che Vannacci ha staccato tutti nel numero delle preferenze ricevute dai nuovi eurodeputati eletti: mezzo milione di consensi ottenuti, con record nella circoscrizione Nord Ovest, e Carroccio che aumenta voti rispetto a 20 mesi fa.
Un’altra candidatura “esterna” che ha fatto breccia tra gli elettori italiani, seppur per motivi sicuramente diametralmente opposti rispetto a Vannacci, è Ilaria Salis. L’attivista che in questo momento si trova agli arresti domiciliari a Budapest è stata indubbiamente determinante della più che buona imposizione del cartello elettorale Verdi-Sinistra, balzata addirittura fino al 6,7%: a Nord Ovest la Salis veleggia oltre i 115mila voti e al Sud se ne aggiungono altri 42mila. Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli esultano nella notta dello spoglio elettorale: “Ilaria è una nuova parlamentare europea eletta”. Molto bene anche gli ex sindaci Leoluca Orlando e Mimmo Lucano.
Si arriva poi al Pd. Se la segretaria Elly Schlein (candidata al Centro e nelle Isole) non supera i 200.000 voti, trionfa un’altra figura non direttamente appartenente alla struttura del partito come Cecilia Strada: al Nord Ovest la figlia del fondatore di Emergency raccoglie 235mila voti e sorpassa nettamente il secondo arrivato, ovvero il sindaco uscente di Bergamo Giorgio Gori. Dentro i dem emerge poi l’exploit dell’ormai ex primo cittadino di Bari Antonio Decaro, finito recentemente al centro di una polemica dai risvolti giudiziari durante la campagna elettorale. I cittadini della circoscrizione dell’Italia meridionale gli hanno attribuito ben 482.900 voti, trascina l’intero partito a un risultato sorprendente: la Puglia diventa infatti la seconda roccaforte “rossa” dopo l’Emilia Romagna e prima della Toscana.
In una nottataccia senza appello alcuno, nel Movimento 5 Stelle l’unico nome ad emergere è quello dell’ex presidente Inps Pasquale Tridico: l’ultrà del reddito di cittadinanza è stato capace di assommare nella circoscrizione Sud 115mila preferenze. In Forza Italia il recordman delle preferenze è Antonio Tajani: il ministro degli Esteri veleggia all’incirca sulle 100mila preferenze nelle circoscrizioni in cui è sceso in campo, mentre nel ha una punta di 130mila.
A Nord Ovest si colloca in terza posizione in generale Letizia Moratti (36mila voti. Nel disastro centrista, spiccano in ogni caso le 150mila preferenze di Matteo Renzi della sua Stati Uniti d’Europa (sotto comunque il 4%).