By Alessandro Ferro
Si fa sempre più pesante il bilancio dell’alluvione nell’area di Valencia avvenuto quattro giorni fa: secondo gli ultimi dati in possesso del premier spagnolo, Pedro Sanchez, i morti sono 211 ma mancano all’appello ancora numerosi dispersi. Le ricerche continuano senza sosta 24 ore su 24, anche durante la notte, con un dispiegamento di forze dell’ordine tra soldati e poliziotti enorme che ha raggiunto quota 10mila. Lo stesso primo ministro ha sottolineato che bisognerà “analizzare le negligenze e riflettere su come migliorare” a causa dell’allerta che non sarebbe stata lanciata in tempo utile per evitare la tragedia. “Ci sarà tempo per guardarci indietro e appurare le responsabilità ma ora dobbiamo mettere da parte le discrepanze” e “agire come un Paese unito”.
Donna salva dopo 72 ore
Una buona notizia è stata rilanciata da alcuni media spagnoli: è viva una donna rimasta intrappolata per ben tre giorni nella sua auto che giaceva in fondo a un sottopassaggio di Benetusser, nella provincia Valencia. Il capo della Protezione Civile della Comunità Valenciana, Martin Perez, ha dato la lieta notizia ai quasi 400 volontari dell’area. Secondo le prime ricostruzioni i soccorritori avrebbero notato la presenza della donna soltanto con le grida che provenivano dall’interno del suo veicolo che era rimasto in balia delle forza delle acque, che hanno spazzato le strade mentre lei si trovava a bordo.
“Parcheggio commerciale è un cimitero”
A rendere l’idea della devastazione e tragedia i sommozzatori dell’Unità militare di emergenza (Ume) che hanno definito il parcheggio del centro commerciale Bonaire ad Aldaya “un cimitero” dopo aver decine di cadaveri nel parcheggio sotterraneo da 5.700 posti auto sommersi dall’acqua e dal fango dell’alluvione di martedì: Quando la direzione del centro commerciale ha dichiarato l’evacuazione, molti clienti si sono recati a prendere le auto ma vedendo il livello dell’acqua aumentare sono tornati ai piani alti e fatti rimanere all’interno del cinema. Secondo quanto riferisce El Diario “non si può quantificare il numero di chi chi può essere rimasto intrappolato là sotto”.
I reali nelle zone alluvionate
Inoltre, ben 19 volontari impegnati nelle operazioni per ripulire un garage a Chiva, vicino Valencia, sono rimasti intossicati e due di loro sono ricoverati in gravi condizioni. Domenica 3 novembre re e regina di Spagna, Felipe VI e Letizia Ortiz, visiteranno le nelle zone colpite dalla Dana come ha comunicato la Casa reale spagnola e riportato da El Pais.
Si cercano i dispersi
Non giungono invece buone notizie dal fronte dei dispersi che mancano all’appello e sono ancora numerosi. Il premier ha fatto sapere, nel frattempo, l’energia elettrica è stata ripristinata nel 94% delle abitazioni colpite dall’alluvione e che si sta provvedendo a recuperare tutte le linee telefoniche rimaste danneggiate. Buone notizie anche sulla linea di Alta velocità tra Barcellona e Valencia che è stata ripristinata così come l’avvio dei lavori nel tunnel tra Chiva e Torrent che unisce Madrid con Valencia. Nelle aree alluvionate stanno arrivando ogni tipo di aiuti, dall’acqua potabile in bottiglia agli alimenti. “Nonostante lo sforzo ingente ci sono ancora luoghi collassati con carenza di servizi e forniture di base, si continuerà a lavorare affinché gli aiuti arrivino a tutti, è il nostro impegno”, ha sottolineato Sanchez.
In arrivo altri 10mila soldati
Gli sforzi sono enormi a causa di un evento senza precedenti: per questo motivo stanno per essere schierati altri 10mila tra soldati e poliziotti (cinquemila per parte) nella regione orientale di Valencia. Oltre ai rinforzi, sull’area lavorano già circa duemila soldati coinvolti nel lavoro di emergenza mentre 2.500 gendarmi della Guardia Civil hanno già effettuato 4.500 salvataggi durante le inondazioni. Tra di loro anche 1.800 agenti della polizia nazionale. Adesso è una corsa contro il tempo per eliminare il prima possibile fango e detriti dall’esterno ma anche dentro molte abitazioni con numerosi rischi connessi alla salute per la proliferazione di batteri e microrganismi.
Tra i volontari anche suore e sacerdoti: l’arcivescovo di Valencia, in un messaggio al clero, ha annunciato che “con dolore e sgomento per quanto vissuto nella nostra diocesi, chiediamo che la solidarietà si esprima nella colletta per la Giornata della Chiesa diocesana (9 e 10 novembre) che sarà destinato interamente alle parrocchie colpite dal nubifragio”.
Nuova allerta meteo
La protezione civile regionale ha emesso un avviso di emergenza ai telefoni cellulari delle aree di Montsià, Terra Alta, Ribera d’Ebre e Baix Ebre, nella provincia di Tarragona (a nord di Valencia) perché si prevedono piogge intese e persistenti: le autorità hanno raccomandato la massima prudenza, evitare spostamenti non strettamente necessari e tenersi lontani da fiumi, torrenti e aree torrentizie.