Vacanze estive 2023, state prenotando? Occhio al caro ombrelloni: aumenti fino al 20%

I rincari dei prezzi degli ombrrlloni definita dal Codacons come una delle più costose degli ultimi anni ma quest’anno si rischia una nuova stangata sugli ombrelloni estivi degli italiani. Il margine di tempo per intervenire c’è (siamo ancora a marzo) ma le associazioni di categoria già denunciano aumenti fino al 20% sui servizi offerti dagli stabilimenti balneari.

L’esempio del Lazio è lampante: località come Anzio e Nettuno potrebbero vedere costare più elevati di lettini e ombrelloni per i loro clienti. “Noi raccomandiamo ai nostri associati di contenere gli aumenti ed equiparare il più possibile i prezzi alle stagioni precedenti ma far quadrare il bilancio di uno stabilimento ormai è un’impresa»”, ha affermato al Messaggero il presidente di Assobalneari, Fabrizio Licordari. Questa percentuale, però, arrivederebbe al 25% in più rispetto alla scorsa stagione in tema di canone che riguarda le concessioni demaniali, l’Iva, l’Imu e tutto ciò che riguarda i costi dell’energia. Anche se Licordari sottolinea che le tariffe elevate non sono così “perché vogliamo guadagnare di più” ma è un effetto a cascata del caro-vita, a rimetterci sono sempre i turisti che devono sborsare cifre importanti per trascorrere una giornata al mare.

Se gli stabilimenti del lungomare di Ostia si apprestano ad aumentare lettini ombrelloni fino al 7%, nella lolcalità di Santa Severa molto amata dai romani si può arrivare anche al 10% in più. “Qui combattiamo anche con l’effetto erosione. Il mare ci porta via sabbia e il numero di sdraio che possiamo piazzare diminuisce”, hanno spiegato alcuni gestori al quotidiano romano. Aumenti già effettivi a Sabaudia dove uno stabilimento ha già esposto i prezzi per la stagione estiva 2023: 12 euro per lettino e ombrellone durante la settimana, 16 euro nei week-end a differenza del 2022 quando non venivano mai superati i 15 euro.

Proseguendo verso sud arriviamo a Terrracina dove un residence avrebbe aumentato del 40% la quota associativa del consorzio gestore della spiaggia. Nessuno sconto nemmeno nelle Isole Pontine prese d’assalto già da fine maggio con una tassa di sbarco aumentata di un euro rispetto allo scorso anno (5 euro invece di 4).

Gli stessi rincari li subirà anche il nord del Lazio con ritocchi verso l’alto fino all’8% secondo quanto dichiarato dal presidente di FederbalneariMarco Maurelli. Addirittura, a Tarquinia si pagherebbero fino a 800 euro mensili per l’abbonamento ad agosto, un giorno di mare può costare fino a 25 euro. “xÈ nostro interesse far pagare il meno possibile per attirare la clientela, considerata l’elevata concorrenza nel settore. Calmierare i prezzi tuttavia è praticamente impossibile”, ha aggiunto Licordari, spiegando che la spada di Damocle dell’Imu è del 22% rispetto al 10% del comparto turistico. “Ci mettiamo nei panni dell’utente, non vogliamo approfittarne, però siamo piccole imprese e a fine stagione dobbiamo tirare le fila. Tra l’altro non ci sono prezzi di cartello, il bagnante sceglie dove andare, se invece fosse una multinazionale a gestire tutto i turisti non avrebbero questa possibilità”.

Un’altra regione dove si contano già i primi aumenti sui listini è l’Abruzzo come ha denunciato al Messaggero il presidente di Assoturismo abruzzese, Gianluca Grimi. “Cercheremo di fare il massimo sforzo per assorbire il colpo devastante che abbiamo accusato l’anno passato con le bollette e non scaricarlo tutto sui clienti”. I rincari, stavolta, riguardano anche bar e ristorianti con aumenti previsto tra il 6 e 10% oltre agli affitti di ombrelloni e lettini.

Pubblicato da edizioni24

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