Utero in affitto, ira FdI: “A Milano bimbi mercificati, siamo all’eugenetica. I nostri timori erano fondati”

All’interno coppie, per lo più etero; l’esterno presidiato dalla Digos, con le proteste di centrodestra, Popolo della famiglia e femministe fin dal primo mattino: questa la fotografia della prima giornata di ‘Wish for a baby’, la fiera della fertilità. O, per la precisione, la ‘fiera dell’utero in affitto’, ospitata fino a domenica allo Spazio Antologico di via Mecenate a Milano. Oltre 400 le persone che si sono registrate online per visitare gratuitamente la manifestazione nel primo giorno; 350 quelle attese domenica nei 17 stand espositori: tra cui otto cliniche di Spagna, Turchia e Repubblica Ceca (l’unica italiana, proveniente dall’Emilia Romagna, ha dovuto dare forfait a causa dell’emergenza maltempo); una banca del seme e una società che si occupa di trasporto di ovociti. Gli altri stand, i più affollati, sono di professionisti, da ostetriche a osteopati, fino a ‘fertility coach’. Il coordinatore cittadino e deputato Fdi Stefano Maullu con i deputati Grazia Di Maggio e Riccardo De Corato e il capogruppo Truppo ha lanciato venerdì  l’ultimo appello ad adottare «tutte le misure necessarie per assicurare che le attività di promozione e pubblicità a favore della donazione di tessuti e cellule umani siano conformi alle disposizioni legislative vigenti.

L‘Adnkronos ha realizzato un reportage dall’interno della manifestazione: “Con l’Italia lavoriamo tanto, perché in Spagna si possono fare analisi genetiche qui vietate”: a parlare è Enrique Olaya, direttore del laboratorio di fecondazione in vitro di una clinica di Alicante. Si tratta – dice – di esami sull’embrione per aumentare la probabilità che la gravidanza venga portata a termine. Ma nulla – assicura – hanno a che vedere con un qualsivoglia tipo di scelta del futuro bebè: perché “in Spagna, come in Italia, non si può scegliere il sesso del bambino, né tantomeno il donatore”. Di questo invece è accusata la danese Cryos. “Siamo la banca del seme e degli ovuli più grande del mondo: proponiamo un’estesa selezione di donatori. I loro profili contengono informazioni approfondite sulla personalità e sui tratti fisici; in alcuni casi sono disponibili anche le loro foto da adulti”: si legge nella brochure, che valorizza l’ampia scelta disponibile , che spazia “dagli studenti universitari ventenni agli uomini d’affari di 35 anni. Grandi appassionati di musica e amanti dello sport”. Siamo al mercato.

Un menù di preferenze dal sapore neanche troppo velatamente eugenetico, con un listino prezzi rivolto anche al mercato italiano, perché con Iva inclusa”. Commenta così all’Adnkronos la deputata di Fratelli d’Italia Grazia Di Maggio. Che questa mattina ha protestato insieme a colleghi di partito, esponenti della Lega, associazioni femministe e Popolo della famiglia fuori dalla fiera. “Insieme a una piccola delegazione di Fratelli d’Italia siamo riusciti a entrare per monitorare con i nostri occhi quello che stava accadendo. E purtroppo i nostri timori si sono rivelati fondati”, dice Di Maggio. Riconoscendo che “sebbene non abbiamo riscontrato la presenza di stand che promuovessero apertamente la maternità surrogata”; le possibilità di scelta offerte dalla banca del seme danese rappresentano “un tema etico importante; che apre le porte alla mercificazione del bambino. Davanti a queste cose la politica deve porsi degli interrogativi e intervenire”, dice Di Maggio, che ha presentato sulla fiera Wish for a baby un’interrogazione parlamentare. L’anno scorso le polemiche spinsero gli organizzatori ad annullare l’evento. questa volta non è stato possibile.

La fiera, sostiene Maullu, «è la punta dell’iceberg di un sistema. Lì si prendono informazioni per aggirare facilmente la legge italiana. Per questo stiamo raccogliendo firme per rendere l’utero in affitto reato universale. É la schiavitù del terzo millennio. Che Milano ospiti questa manifestazione è inaccettabile, Sala doveva assumersi la responsabilità di fermare tutto o avviare una verifica: è stato latitante». De Corato e Di Maggio presenteranno un’interrogazione in question time al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: perchè «in futuro non si ripeta la kermesse» e «Milano, unica città in Italia ad ospitare la fiera per ora, resti un caso isolato».

Pubblicato da edizioni24

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