By Fabio Vacca (per ith24)
Usa e Cina non se le mandano a dire nonostante il clima delicato. Anche se ad accendere la miccia è il presidente Usa, Donald Trump, che parla di “virus cinese”. La replica di Pechino non si fa attendere: “il vostro è un virus politico del pregiudizio ideologico”. “La Cina vuole rispetto”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Geng Shuang.
La miccia, ad inizio mese, dove gli Stati Uniti avevano annunciato un ridimensionamento degli accrediti concessi ai media cinesi. E Pechino aveva risposto con l’espulsione di giornalisti dei principali quotidiani americani.
In questo rinnovato scambio di accuse la Cina punta il dito contro gli Usa. Che hanno gestito male la battaglia contro il Covid-19. Poi la schiena dritta: “E’ destinato al fallimento qualsiasi tentativo di screditare la Cina. E la Cina contrasterà qualsiasi mossa volta a colpire i suoi interessi”. L’influenza spagnola, esplosa nel 1918, contagiò 500 milioni di persone. E uccise tra i 50 e 100 milioni di persone in tutto il mondo, scrive il Quotidiano del Popolo. E “il primo caso venne segnalato in America”. All’epoca ”la narrativa internazionale era dominata dai Paesi che avevano vinto la Prima Guerra Mondiale. Oggi, nonostante il coronavirus sia stato inizialmente segnalato in Cina, non è ancora noto se l’epidemia si sia effettivamente originata nel Paese”.
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