L’Ue lo snobba e lui alza la voce, terzo giorno di lavori. La coda Conte ora vuole diventare testa: “Dobbiamo chiudere”. Cosa?

Lo snobbano, non riesce a parlare nonostante il dito alzato da oltre 48 ore, eppure il premier Giuseppe Conte alza il tiro al terzo giorno per il Consiglio europeo, chiamato a decidere sul Recovery Plan e il Bilancio Ue 2021-2027.

Dobbiamo fare di tutto per chiudere. Rimandare la partita non giova a nessuno“, ha sottolineato il premier, Giuseppe Conte, ieri sera in un punto stampa, aggiungendo che “siamo tutti vincitori o siamo tutti sconfitti”.

“Siamo tutti sulla stessa barca, non stiamo aiutando l’Italia ma consentendo a tutti di riparare i danni della pandemia: le economie sono integrate”, ha affermato.

E ancora: “Stiamo cercando soluzioni per convincere anche i Paesi più restii e riluttanti” cioè “i famosi Paesi frugali”a sottoscrivere questo accordo”, ha detto, ricordando che per un accordo “occorre l’unanimità: un solo Stato lo può bloccare. Dobbiamo convincere tutti che siamo una casa comune e che dove da una parte si perde, dall’altra si prende”.

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