UE, Giorgia Meloni richiama Draghi: “Sia coerente su Erdogan, si opponga all’ingresso della Turchia nella Ue”

Giorgia Meloni a tutto campo a Quarta Repubblica. Nel corso della registrazione della trasmissione che andrà in onda stasera su Rete4 ha parlato della manifestazione degli esercenti dei ristoranti e dei bar che si è svolta a Roma. Non solo. Si è soffermata anche sui temi della più stretta attualità politica ed economica.

Sarebbe stato più utile e proficuo «se il governo avesse messo la stessa determinazione, la stessa forza e capacità, con la quale oggi si è dedicato a cercare di impedire che queste persone manifestassero, a trovare soluzioni per gente che ha costruito per una vita il proprio futuro, senza chiedere una lira allo Stato. Per poi trovarsi con le attività chiuse per decreto, con i ristori che non esistevano, soldi buttati in cose che con la pandemia non c’entravano nulla. E che raccontano come si sia proceduto a tentoni, scaricando di fatto, su chi non si poteva difendere, le inefficienze di un governo e di una politica che non sono state in grado di dare le risposte necessarie».

La leader di Fratelli d’Italia ha poi aggiunto: «Se dopo un anno che abbiamo chiuso teatri, palestre, ristoranti e altre attività, siamo ancora messi nella situazione di contagio che vediamo, il dubbio che queste misure non siano servite, a qualcuno gli viene. Il problema è aver devastato l’esistenza di decine o centinaia di migliaia di persone, senza che fosse utile e nessuno. Perché? Perché era la cosa più facile da fare. Chiudere i ristoranti era più facile che potenziare i mezzi pubblici. Nessuno mi convincerà mai che chiudere i ristoranti ai fini della lotta al Covid fosse più efficace che rafforzare i mezzi pubblici».

E poi ancora. «Sono convinta» che aver deciso di restare all’opposizione «sia stata una cosa utile per il Paese. Lo detto e lo ripeto: noi abbiamo l’anomalia di essere l’unico Paese europeo guidato da una persona che non si è mai, direttamente né indirettamente, misurata con un voto popolare. Se FdI fosse entrata al governo, avremmo avuto anche l’anomalia di essere l’unica democrazia al mondo senza opposizione e io sono convinta che un’opposizione serva».

«Nessuno può smentire che FdI stia facendo un’opposizione responsabile. Perché noi abbiamo preso tutte le nostre migliori idee e le abbiamo messe a disposizione del governo, anche cercando un rapporto diretto con il presidente del Consiglio. In una democrazia serve anche qualcuno che, se le cose non vanno bene, lo sappia e lo possa dire con chiarezza. Se il boccino in mano ce lo hanno la sinistra e i 5Stelle, è evidente che le nostre idee noi non riusciamo mai a realizzarle», ha aggiunto Meloni.

«Il fatto che si possa considerare la destra “presentabile” solo se sta al governo con la sinistra non mi convincerà mai. Io al governo ci voglio arrivare perché mi ci mandano gli italiani con il loro voto. Non voglio scelte comode, mi voglio misurare al governo quando sarà certa che potrò essere in grado di fare quello che il ho intenzione di fare e non accodarmi a quello che vuole fare la sinistra, che è diametralmente opposto a quello che voglio fare io».

Poi durissima contro Erdogan per il “sofa-gate” e l’affronto all’Europa. «In Italia non c’è partito che abbia posto la questione della Turchia come ha fatto FdI. A maggior ragione con l’avvento di Erdogan, a maggior ragione con la saldatura di Qatar e Turchia, rappresentata dai Fratelli musulmani e con la forza militare che ha a disposizione la Turchia. Io ascolto con grande interesse le parole di Mario Draghi contro Erdogan ma mi aspetto anche che sia conseguenziale. Vada in Europa e dica che l’Italia intende porre la questione della revoca dello status di Paese candidato all’accesso nell’Unione europea, alla Turchia».

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