Tutte dimesse le vittime dell’aggressione di Milano. Sala minimizza quasi fossero situazionali: tutte le grandi città hanno problemi

E’ tornato a casa Carlo B., l’uomo di 68 anni che è tra gli accoltellati del marocchino Abrahman Rhasi, il rapinatore violento che ha messo a segno cinque rapine alla stazione di Milano. Carlo ha cercato di aiutare una donna che il marocchino aveva preso di mira. Ha detto a un conoscente di essere “provato”. “Ho perso molto sangue e ho bisogno di riposo. Ho avuto paura ma a poco a poco mi sto riprendendo. Lo riferisce Il Giorno.

Quandosi è imbattuto nell’aggressore (un irregolare con precedenti) Carlo – ricorda sempre Il Giorno – “stava uscendo dallo stabile di viale Brianza 27, dove si trova il suo studio: messo il piede sul marciapiede si è trovato involontariamente al centro della colluttazione e ha cercato di proteggere la donna che l’uomo stava aggredendo, rimando a sua volta ferito alla spalla con la lama. Il giorno dopo è tornato a casa, sempre nel quartiere, “e da allora resta tra le pareti domestiche. Vuole restare lontano dai riflettori, ha bisogno di riposo”, ripetono i conoscenti. Diverse persone, incontrate vicino al portone del civico 27, dicono di aver parlato con lui al telefono. “Speriamo possa recuperare in fretta”. E’ il classico “eroe per caso”.

Come lui, sono state tutte dimesse le vittime dell’aggressione. I sei feriti hanno riportato prognosi di guarigione tra i 5 e i 20 giorni. Una brutta avventura, per loro, che fortunatamente non è sfociata in tragedia.

Il sindaco Sala ha, come al solito, tentato di minimizzare. “Non mi sottraggo a commentare quello che è successo ieri intorno alla stazione Centrale. È un fatto assolutamente grave, io non ho mai detto che non c’è un tema di sicurezza, sfido chiunque a trovare mie dichiarazioni in questo senso. Ho detto e lo ribadisco che Milano non è in emergenza”.

“Chi vuole dimostrare il contrario provi a farlo”. Per il sindaco, che ha pubblicato un videomessaggio sui social in relazione agli accoltellamenti avvenuti  attorno alla stazione Centrale, guai a parlare di “Milano violenta”. Quasi ci si debba rassegnare ai “problemi” che vivono tutte le città del mondo. Duque anche accoltellamenti di donne e rapine.

Pubblicato da edizioni24

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