Turchia, sarà ballottaggio: Erdogan si ferma al 49%, ma il partito del presidente ha la maggioranza

Il presidente Recep Tayyip Erdogan si è fermato al 49,24 per cento di voti dopo che in Turchia è stato completato lo spoglio del cento per cento dei voti. Lo sfidante numero uno, il leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu, ha invece ottenuto il 45,06 per cento delle preferenze. Nessuno dei due ha quindi superato la soglia del 50 per cento necessaria per vincere le elezioni al primo turno. Il 28 maggio si terrà il ballottaggio tra i due sfidanti. Ago della bilancia potrà essere il 5,28% degli elettori che ha scelto di votare per il terzo candidato, il nazionalista Sinan Ogan.

È una «affluenza record» (superiore all’80 per cento) quella che si è registrata alle elezioni presidenziali e parlamentari dove c’è stato un «trionfo della democrazia». Queste le prime parole del presidente turco Erdogan incontrando nella notte i suoi sostenitori di fronte alla sede dell’Anp ad Ankara. Il leader turco ha aggiunto: «Abbiamo avuto una delle più alte affluenze elettorali della nostra storia. Questo equivale a un trionfo della democrazia»,  rivendicando di avere «2,6 milioni di voti di vantaggio sul nostro rivale più vicino», il leader dell’opposizione Kilicdaroglu. Secondo Erdogan «questa distanza aumenterà quando arriveranno i risultati finali» con la fine dello spoglio dei voti. «Abbiamo un grande rispetto della volontà nazionale», ha aggiunto Erdogan.

Sembra però sicura la vittoria dell’attuale maggioranza in Parlamento dove avrebbe raggiunto più del 50% dei consensi. Kiliçdaroglu trionfa in gran parte del sudest del Paese a maggioranza curda, ma Erdogan si conferma nelle campagne e nei suoi feudi. “Vinceremo assolutamente al ballottaggio, e porteremo la democrazia”, ha detto Kilicdaroglu.

L’esito delle elezioni presidenziali in Turchia è quindi rinviato al ballottaggio del 28 maggio. Secondo le proiezioni del quotidiano turco Yeni Safak”,  per quanto riguarda le elezioni parlamentari, il Partito giustizia e sviluppo (Akp) di Erdogan è in testa con il 35,4 per cento dei voti, che gli valgono 266 seggi in Parlamento, mentre al secondo posto c’è il Chp con il 25,4 per cento dei voti e 168 seggi. Il Partito del movimento nazionalista (Mhp, parte dell’Alleanza per il popolo) è terzo, con il 10,1 per cento dei consensi e 51 seggi, mentre al quarto posto si trova il Partito buono (Iyi) di Meral Aksener (parte dell’Alleanza per la nazione), che ha ottenuto il 9,8 per cento dei voti

Sono le elezioni turche più serrate degli ultimi anni e arrivano mentre il paese è alle prese con un’inflazione elevata e si riprende dai devastanti terremoti all’inizio di quest’anno.

Erdogan, che è stato primo ministro da 2003, quindi presidente dal 2014, ha reagito al fallito colpo di stato del 2016 aumentando drasticamente i suoi poteri. Dopo 20 anni alla guida della nazione, è diventato nel tempo il leader più potente nella storia della Turchia dai tempi di Ataturk.

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