Tricarico: “Lizzie scarta scarta, è rimasta scartata e si è presa lo scarto!”

By Giuseppe Tricarico (Ith24.it)

La Lizzigne è un animale leggendario disposto a tutto pur di farsi mantenere. Sarebbe disposta ad approcciarsi pure con San Pietro, padre di San Salvatore. (Non bada all’età, ma al portafogli). Questa Lizzigne, che viene dalle pendici del Vesuvio, è un essere mitologico che, rischiando di finire in penombra dopo essere stata beffeggiata da mezzo mondo, nonostante si prepari (figuriamoci se non lo avesse fatto) ha deciso di tornare sulle prime pagine dei giornali con un’operazione culturale di alto profilo, capace di oscurare terrificanti malefatti che hanno visto i genitori in galera nel 2017, sorella prostituta tra Casalnuono e Pomigliano d’Arco, ora addirittura Farmacista con la licenza media, nipote denunciato per furto, casa pignorata ed intestata per il rotto della cuffia anche alla Lizzigne, litigi tutti i giorni dai termini oxfordiani: puttana, cornuto, prendilo in culo….etc etc.. Tutte cose situazionali che capitano nelle migliori famiglie italiane dopo aver mangiato un Salatino. Ovviamente si fa per dire….! Così hanno detto! E tutti giù per terra dalle risate… (I sani di mente, si sono fatti una grattata di palle).

La Lizzigne, a furia di scartare, non solo è rimasta scartata, ma si è dovuta accontentare dello scarto dello scarto, e ha così raggiunto un’altra volta il suo unico intento, quello di alzare la testa, come quando si recò con la punto bianca e la Citroen C3 nera a ritirare dei mobili, credendosi Lizzie Taylor: testa alta, sguardo fiero da donna arrivata, commedia destinata a schiantarsi di li a pochi mesi. Avendo il Capitano letto le chat più segrete e ascoltato le telefonate (perché ormai è risaputo che il Capitano arriva a tutti se si tocca il suo culo, non per altro) aveva subito individuato tutti i soggetti del “pacco, paccotto e contropaccotto”, e se la rideva sotto i baffi con un amico di vecchia data mentre Lizzie, forse, in quel momento, aveva pensato: devi schiattare. Si, dalle risate tutti i giorni compreso festivi. E, il bello, deve ancora venire, ma Lizzie non lo sa ancora. Del resto dispiace, perché in fondo Lizzie è vittima di sé stessa e di un sistema malato, non solo. Essendo depressa, instabile mentalmente, ha bisogno di cure. Non della zucchina che fu consigliata a d’Arco.

Alla Lizzigne infatti, interessa una sola cosa: alzare la gamba, fingere di lavorare in modo da dimostrare le buone intenzioni al futuro Garibaldi, finte ovviamente, con l’esclusivo fine poi di farsi mantenere. (Io me lo merito, disse fiera di sé quando girava in una Mercedes, non sua, quasi avesse vinto un concorso quale docente universitaria alla Federico II). Ma vi pare che non potevamo permetterci una Mercedes…? Mettere in fuga Lizzie è stato un gioco da ragazzi.

Proprio come il tira e molla di D’Arco con il più sfigato uomo che si sia mai visto in Italia: batte tutte le classifiche. Ma fa comodo! D’Arco ha un’età, ma è sempre uno spirito libero. E per soldi la darebbe pure al padre, se non l’ha già fatto. Non potrebbe mai e poi mai restare incollata ad uno di spirito opposto se non per convenienza (Vestitino, regalino, stipendiuccio, macchinina). Tutto il resto è funzionale: la famiglia, il marito, la malattia, i figli, il femminismo, il maschilismo, la parità, la beneficenza, schierarsi dalla parte dei più deboli etc etc… tutte finzioni che gli riescono meglio di una interpretazione di Luisa Conte all’apice del successo. Qui parliamo di persone che per 10 euro hanno fatto pompini nei bagni del Bingo e pompini a Don… inteso preti! Sfido chiunque a smentirmi! Volete vedere le chat o ascoltare le telefonate? Oppure volete vedere le pagine Facebook del Gabibbo poi cancellate in extremis? Siete sicuri? Volete realmente che questi segreti più intimi vengano messi sul banco dei testimoni? Non è più bello continuare a fingere che siete persone diciamo normali, visto l’aiutino di Moby Dick? Ognuno della propria vita può fare ciò che vuole, pure la puttana appunto e, non essendo noi infami, ci stiamo solo limitando a dire “zitti a chi conosce i fatti”. Ci sono cuccioli da tutelare…..

Tant’è che la grande abilità della Lizzigne è ammantare la cupidigia di “valori”. E il valore dei valori, per la Lizzigne che puzza di vergogna, è che la donna sia libera in quanto indipendente dal gioco del patriarcato. Questo va di moda, questo lei dice, con questo lei crede di tenere testa gli uomoni. Ah pardon… agli scarti. Un uomo non si sognerebbe mai di svelare dei segreti alla Lizzigne, neanche sotto tortura. Vedete il Capitano. Non si è mai sognato realmente di svelare lei chi realmente fosse. Lizzie è una bomba ad orologeria, prima o poi scoppierà. E farà danni irreversibili. Alla Lizzigne poco importa della realtà del 99% delle donne che vive le circostanze della vita a salario minimo. Lizzie deve dimostrare ai più che Lei gira in Mercedes. L’uomo lo si dovrebbe misurare non dalla testa ai piedi, ma dalle spalle al cielo.

La Lizzigne dimentica di non essere nemmeno un punto di riferimento per l’unica persona al mondo che invece avrebbe dovuto.. Ebbene sì, la decadenza culturale permette che una Lizzigne insegni alle donne del futuro che tutto bisogna essere, tranne che come lei. Se non comprende oggi il fardello di tale responsabilità, le sarà più chiaro quando Moby Dick con la scusa di starle accanto, oltre a mangiare, può essere che schiatta insieme a Della Vega, con la scusa di distruggere il Capitano…. sarà colpita, inevitabile, dal fuoco amico.

Ed è proprio per questo che gli esperti sono pronti a dimostrare che oltre alle finzioni della Lizzigne non c’è di più. Rischiando di deludere gli sfigati, che ormai hanno capito tutto, ma della serie: un pompino fa sempre comodo, si può facilmente provare che sotto ai vestitini, almeno ci sono le mutande, perché tra uno scarto all’altro si passa in un attimo dal successo mediatico alla rovina. Il modus operandi è sempre lo stesso: la Lizzigne mostra i seni, mollicci ormai con qualche smaliatura, l’utero, ma solo se appeso al collo e le mutande, ma solo sfuocate. Di solito mette le blue per fare colpo. La gobba solo se si mette a 90°. La Lizzigne è la grande testimonial della “rivoluzione” femminista postmoderna che piace tanto agli scarti, s’intende. Chi uomo sano di mente potrebbe mai abbracciarsi un guaio di quella portata? (Se non per spasso) Nessuno. Finanche un detenuto al 41bis si terrebbe alla larga dalla Lizzigne in quel quarto d’ora d’aria al mese che gli è concessa. D’altra parte gli estremismi non pagano. I soldi si fanno con il nessuno deve vedere ciò che faccio, con il predico ma non credo, con la libertà del pensiero unico. Lizzie si nasconde con la scusa degli occhi addosso, con la scusa delle persecuzioni fantasma se non inventate con il gettone in mano a finti testimoni, infatti le sue denunce vengono tutte archiviate. Quando non c’è Moby Dick finisce faccia a terra gridando al miracolo. L’unico miracolo che Lizzie può decantare era essersi accostata al Capitano. Però bisogna riconoscerlo, è stata l’unica a fregarlo con la scusa della pillola.

Infine la Lizzigne fa leva sui frustrati che guardano dalla serratura la vita degli altri per poter esistere e che disperano di possedere alcun potere per cambiare il mondo. Se i giovani non soccomberanno all’analfabetismo culturale indotto dalla mancanza di educazione di cui sono vittime delle famiglie, della scuola, prima di spegnere totalmente il cervello, si spera da parte loro, un ultimo moto di dignità nel pigiare quel dannato “vai dove sei più amato e dove realmente potranno pendersi cura di te”. Intanto voi stampate gli Stati, avete visto come siete bravi a vincere? Noi facciamo visualizzazioni!

Pubblicato da edizioni24

Per info e segnalazioni: [email protected] Fondatore Sito: Gaetano Daniele, già editore de "Il Fatto" e "Il Notiziario"

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