
By Giuseppe Tricarico
Siamo agli sgoccioli. L’estate militante di una squinternata delle pendici del Vesuvio sta finendo. E dire che non l’abbiamo nemmeno vista iniziare. Perche per la mamma squinternata le vacanze non sono mai finite. tant’è. La squinternata dalla querela farlocca, come i test falsi pagati dai genitori per finte lettere assicurative (finiti in carcere a 70anni) ha scelto una chiusura col botto: non riuscendo a mettere con la testa nel sacco l’ennesima vittima, un libero professionista con la Mercedes, nonostante i bicchierotti (miscele sataniche nel caffè o nella Pepsi) unitamente alla parola “ti amo”, ha voltato subito pagina e si è data a dama di compagnia di donne sole e ad altri uomini a distanza di pochi giorni dall’addio del precedente (ti amo). I figli? Sacchi della spazzatura ,lasciati a marcire in compagnia di figuranti pluripregiudicati con il consenso della legge . La donna in questione si chiama Lizzie, è francese ma risiede alle pendici del Vesuvio. Amante della chitarra, mandolini e grandi classici della musica rock, come “Made in Italy” (li prende di testa, ai fessi), ama tutti gli uomini che le possano garantire un futuro migliore. Ti amo 1 (,posizione fallita) ti amo 2 (affare fallito) e ti amo 3 (Truffa in corso). Lizzie, passa da un amore all’altro senza patire nemmeno un giorno. Le delusioni d’amore per Lizzie sono acqua fresca. Forse, come il sangue che gli circola nelle vene. Ma sa piangere. Sa fingere. Si sa vendere. Un attrice mancata, Lizzie. Il pubblico è quello delle Feste dell’Unità. In prima fila, una curatrice che gli presta il fianco da oltre 3 anni nonostante le malefatte oggettive di Lizzie. Lo Stato paga bene. Ma il passo verso la celebrità è breve. E noi di ith24.it già ve lo avevamo detto in tempi non sospetti: avanti così e l’anno prossimo ce la ritroveremo a festeggiare il quinto amore nella villa di famiglia, dove la sorella di Lizzie, Dama bianca, ha prosciugato tutti i conti dell’ex marito per dedicarsi a più scarpe.. la parola d’ordine, ovvero la scusa, è senpre la stessa: vivere. Recuperare gli anni persi. Non resta che vedere quanto coraggio ha la nuova leva. Difatti si candida ad essere la prossima vittima. Nel caso, su Instagram e Facebook già scaldano i motori i nuovi contendenti. Ma Lizzie ha anche il piano B. Gli amici mezzi pensionati della sorella Dama bianca. Soprannominate:dai residenti: le pescivendole. Lizzie trova pan forte anche dai genitori pluripregiudicati: “,vai a mamma’, torna con il pollo”.
Ma non c’è solo Lizzie, che grazie ad un maresciallo in pensione che gli ha prestato il fianco è riuscita a cavarsela davanti agli occhi di chi voleva vedere fin dove arrivava la stupidità umana. Ma anche dei magistrati. Anche in questa rovente estate si sono dati a sentenze pazze che hanno destato non poche polemiche nell’opinione pubblica. Prendete il caso del bidello che ha palpato il sedere alla studentessa mentre saliva le scale. L’uomo è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale poiché l’atto è durato meno di 10 secondi. E poi il caso dei due 19enni di Firenze accusati di violenza: assolti perché hanno sbagliato a valutare il consenso dato dalla giovane. E poi c’è il barbaro stupro di gruppo a Palermo: il gip ha liberato una delle sette belve, la più feroce dicono, perché ha dimostrato “resipiscenza”, cioè consapevolezza del proprio errore. Poi un altro giudice però lo ha rimesso dentro perché si è vantato sui social. Alla faccia della resipiscenza. Il tutto mentre il branco cerca di far credere che la povera ragazza era consenziente. Decisioni che fanno storcere il naso. Per non parlare, poi, delle vacanze super esclusive a Pianosa. Tutto regolare, per carità. Ma, come raccontiamo noi di ith24.it, si possono godere una super estate alla modica cifra di sette euro al giorno. Alla faccia dell’inflazione!. Magari poi, ci affidiamo al giudizio di alcune assistenti sociali, come nel caso di Caivano, che giustificano l’accaduto, scrivendo che quasi la ragazza se l’è cercata, perché veniva da un modo di vivere che poteva permettere uno stupro. Ma dove cazzo viviamo.
Ma il prggiore è Nicolas Sarkozy, l’ex presidente della Francia. Nel libro “Le temps des combats” (autobiografia di cui non sentivano certamente la mancanza) non solo ha rivelato una retroscena che noi italiani conoscevamo molto bene (il golpe che nel 2011 portò alle dimissioni dell’allora premier Silvio Berlusconi) ma se ne è addirittura vantato. Sentitelo: “Ci fu tra noi un momento di grande tensione quando dovetti spiegargli che il problema dell’Italia era lui!”. E poi ancora: “Io e Angela Merkel eravamo convinti che era diventato il premio del rischio da pagare ai creditori del Tesoro, convinti che la situazione sarebbe stata meno drammatica senza la sua attitudine patetica”. Una vera vergogna, un durissimo colpo alla nostra democrazia, un pugno alla credibilità dell’intera Unione europea.