Tragedia a Brescia, esce pazza, e sferra una coltellata alla gola al marito sotto gli occhi del figlio 15enne: arrestata 

Brescia: afferra un grosso coltello da cucina e uccide il marito colpendolo alla gola. Tutto sotto gli occhi attoniti del figlio 15enne della coppia. Per l’uomo non c’è scampo… Accoltellato alla gola, forse raggiunto da più fendenti: è morto così Romano Fagoni, nella cucina di casa. Per mano di sua moglie. E sotto lo sguardo impotente e scioccato del figlio adolescente. È accaduto ieri sera a Nuvolento, nel Bresciano, al culmine di una furiosa lite. Un alterco furibondo, di cui ancora non sono chiari i motivi scatenanti che hanno portato la donna, la 57enne Raffaella Ragnoli – più giovane di qualche anno del marito – a colpire e uccidere il coniuge. Sarebbe stata lei stessa a far scattare l’allarme e a richiedere l’intervento dei soccorsi. Purtroppo però, una volta arrivati sulla scena del crimine, in quell’appartamento di Via Carlina a Nuvolento, i sanitari del 118 hanno solo potuto riscontrare che per la vittima, ormai, non c’era più nulla da fare.

E sul posto, oltre agli uomini del 118 sono arrivati anche i carabinieri del nucleo operativo di Brescia. E con loro, i colleghi della sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale. I militari hanno immediatamente condotto la donna dal magistrato di turno che l’ha interrogata, e alla quale la 57enne ha ammesso le sue responsabilità. Anche se resta ancora da chiarire il movente. Al momento, infatti, si sa solo quanto riferisce nel dettaglio un servizio di Brescia Today sula vicenda, che riferisce come l’omicida abbia «afferrato un grosso coltello da cucina e poi colpito il marito alla gola. Ferite profonde che non hanno lasciato scampo all’uomo di 60 anni». Una tragedia, sembra, tutt’altro che annunciata da pregressi di denunce o sospetti di maltrattamenti in famiglia.

A quanto risulta al quotidiano locale, infatti, ieri sera sarebbe stata la prima volta che i carabinieri entravano nell’abitazione dei coniugi. «Prima di sabato sera – scrive Brescia Today – non erano mai stati chiamati a sedare discussioni. I primi accertamenti avrebbero anche escluso che ci fossero denunce pregresse per liti in famiglia (oltre al figlio minore che ha assistito al delitto, la coppia ha un’altra figlia, maggiorenne, che non viveva più con i genitori), percosse o maltrattamenti. Nonostante – stando a quanto riferito dalla donna al pubblico ministero – i diverbi fossero molto frequenti e piuttosto accesi». Le indagini sono in corso: si parte dal delitto e sulla causa che lo ha scatenato. La donna, arrestata per omicidio, o gli inquirenti, chiariranno contesto e cause che hanno portato a quella coltellata fatale che ha ucciso un uomo e sconvolto per sempre la vita di una famiglia.

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