Caso Toti, dopo le dimissioni l’ok della Procura alla revoca dei domiciliari. Gasparri: “Uso politico della giustizia”

Ok dalla procura di Genova alla revoca degli arresti domiciliari per l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Tutto, adesso, è nelle mani del gip Paola Faggioni, che potrebbe prendere una decisione tra domani, giovedì 1 agosto, e venerdì 2. Gli inquirenti hanno motivato il loro parere dicendo che dopo le dimissioni del governatore non ci sarebbe più il rischio di reiterazione del reato. Il Riesame, tuttavia, aveva già sostenuto come fosse venuto meno il rischio di inquinamento probatorio.

Per l’imprenditore Aldo Spinelli gli inquirenti tengono il massimo riserbo ma il parere potrebbe essere negativo. A pesare, per la sua posizione, potrebbero essere state le parole del Riesame: “È palese l’esistenza, a carico di Spinelli, di un metodo da sempre adottato dall’indagato nel perseguimento degli interessi economici-imprenditoriali delle aziende che formano il ‘gruppo’ da lui formato”. L’imprenditore, secondo il Riesame, “ha poi espressamente sostenuto di avere da sempre, nella cura dei propri interessi imprenditoriali, contattato gli esponenti politici di turno in relazione ad attività amministrative che rivestivano un particolare interesse per le aziende del suo gruppo imprenditoriale”. 

Critico il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri: “Ma guarda che sorpresa. La procura di Genova ha dato parere positivo alla revoca degli arresti domiciliari per Toti. Ovviamente, essendosi dimesso, non può in teoria reiterare i reati di cui è accusato. Ma possiamo dire che siamo di fronte a un eclatante caso di uso politico della giustizia o no?”. E ancora: “Toti è stato costretto alle dimissioni per accuse che riguardano fatti verificatisi anni fa, con un’indagine che si è protratta per quattro anni e che è arrivata a delle conclusioni alla vigilia di una fase elettorale, probabilmente per ottenere quello che si è ottenuto. Non siamo più nemmeno sconcertati. Perché nella giornata in cui Pignatone viene messo sotto indagine in Sicilia, dopo essere stato celebrato per anni, abbiamo la conferma che la magistratura è una istituzione da rifondare da cima a fondo, da Roma a Genova, dalla Sicilia agli estremi confini del nord. Quella della magistratura è una storia costellata di atti d’eroismo, ma anche da protagonisti più che opinabili. 

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