Toti, Calenda e Rosato per formare un nuovo centro. Berlusconi gela tutti: “Il centro siamo noi”

Berlusconi piazza una ruspa nel cantiere ormai sconfinato del centro. Oggi all’Auditorium Antonianum di Roma, a partire dalle 10, si terrà la prima convention nazionale di Italia al Centro, il movimento fondato dal governatore Giovanni Toti, e il leader di Forza Italia, già alla vigilia, mette i suoi sigilli all’operazione. Senza “se” e senza “ma”: «Il centro siamo noi». E nell’affollatissima area moderata, stracolma di presenze e bersagliata di proposte al centro del dibattito e dell’operosità politica di un mondo che prova a ripensare se stesso, ripartono i lavori attorno a una compagine eterogenea. Un’aggregazione a larga gittata, che prova a sferrare l’ultimo colpo a quel che resta del bipolarismo.

Berlusconi gela Toti nel giorno del battesimo dell’inaugurazione ufficiale del cantiere che Toti presenta con slancio e propositività sulla sua pagina Facebook. Con tanto di pubblicazione di una foto del simbolo del suo neo-movimento, a corredare l’annuncio che recita: «Apriamo il cantiere di Italia al Centro! Dietro il nostro logo ci sono tante persone e bravi amministratori che vogliono tornare a mettere al centro le idee. I programmi. E i progetti davvero realizzabili. Niente slogan ma tanta concretezza, responsabilità e voglia di fare». Una dichiarazione d’intenti che culmina nell’esortazione finale: «Mettiamo insieme l’Italia al Centro».

Ma, sempre da Facebook, arriva a stretto giro la risposta di Silvio Berlusconi, che affida il suo vibrante ammonimento critico a un video di meno di un minuto postato ieri. Un messaggio riservato all’evento in programma oggi che suona più come un memento, che come una benedizione battesimale. «Ho letto che domani si riunisce a Roma un cantiere per costruire il centro, il centro politico del Paese. Vorrei ricordare a questi signori, e a tutti i cittadini, che il centro siamo noi, che il centro è Forza Italia». Di più: Forza Italia, prosegue il Cavaliere, «in Italia è un partito indispensabile, perché costituisce la testimonianza e la continuazione della tradizione liberale, della tradizione cristiana, della tradizione garantista, della tradizione europeista e dei principi e dei valori della società occidentale».

Quarantanove secondi, meno di un minuto, per una precisazione veemente diretta al governatore Toti, e che risuona ancora stamattina negli spazi della convention nazionale di presentazione del “cantiere” in cui i lavori fervono da un po’. E su cui oggi si confronteranno organizzatori e promotori: interlocutori al centro di un dibattito in corso tra amministratori e sostenitori del movimento provenienti da tutta Italia. Ma anche un dialogo che coinvolge sindaci. Parlamentari. Ministri. Leader ed esponenti politici di altri partiti, con cui il neo movimento si confronterà sui temi al centro dell’agenda politica. Sul percorso verso le elezioni del 2023. E sulle prospettive e i problemi del futuro del Paese.

Un parterre nutrito e poliedrico quello della convention capitolina di oggi, in cui nell’elenco degli ospiti invitati in veste di potenziali interlocutori, spiccano i nomi del leader di AzioneCarlo Calenda. Del presidente di Italia VivaEttore Rosato. E tra gli ospiti d’eccezione le indiscrezioni (con beneficio del dubbio) danno tra i presenti anche due ministri di Forza ItaliaMariastella Gelmini e Renato Brunetta.

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