Terzo polo, la Carfagna ammette il fallimento: “Il partito unico? Un errore. Meglio la coalizione”

Dice: «Non è il momento di parlare di leadership». Ma il suo nome è quello che circolato maggiormente nelle ore di passione seguite alla rottura tra Calenda e Renzi e che ha ridotto in cocci il Terzo polo. Parliamo di Mara Carfagna presidente di Azione dopo una vita trascorsa in Forza Italia. A Repubblica, che l’ha intervistata, ha subito chiarito che lei al progetto di un centroliberal-democratico, equidistante da destra e sinistra, crede ancora. Non però a quello di un partito unico. «Ero scettica sin dall’inizio – assicura -. Lo dissi anche a Carlo Calenda».

Anzi, pensa che sia proprio quello il “peccato originale“, cui imputare «le miserie e la polvere di questi giorni». «Puntare sul partito unico – ammette – ci ha privato dell’energia necessaria per imboccare l’unica strada percorribile». Che, per la Carfagna, è «quella di costruire una coalizione delle forze di centro, riformisteeuropeiste e liberali che si alleano fra loro senza rinunciare ai propri simboli, ai propri leader e alle proprie identità». Dopo tutto, lascia intendere, è quel che fanno destra e sinistra. «Perché non farlo anche noi si chiede -, oltretutto avvantaggiati dal fatto che condividiamo gli stessi valori e gli stessi obiettivi?». Sarà, ma intanto c’è da recuperare il rapporto con Renzi. Non è facile, alla luce degli insulti volati in queste ore tra le opposte fazioni.

Persino la Carfagna non resiste alla tentazione di puntare l’indice contro quello che definisce «il coro degli ultras di Italia Viva», dimostratosi, a suo dire, «ingiusto, ingeneroso e anche politicamente insensato» negli attacchi a Calenda. Un modo per distinguere gli ex-alleati in “buoni” e “cattivi” e rendere così la pariglia a Renzi che aveva tentato un’incursione in Azione proponendo il nome dell’ex-ministra per la leadership del Terzo polo. Un’ulteriore “spia” della difficoltà di riannodare i fili del discorso. La stessa Carfagna, del resto, è costretta a definire «prematuro» il discorso sulle «alleanze» dopo che lei stessa lo ha tirato in ballo quale alternativa al partito unico. A conferma che i cocci del Terzo polo sono destinati a restare tali.

Pubblicato da edizioni24

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