Terrorismo, arrestato anche un “dipendente del Comune di Bari”. FdI: “Siamo all’assurdo”

Emergono nuovi dettagli dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia e della Digos della Questura di Bari. «Apparivano irreprensibili nelle proprie rispettive professioni», due dei quattro cittadini di origini albanesi, tutti residenti a Bari e provincia, arrestati questa mattina nell’ambito di un’indagine contro il presunto sostegno finanziario che sarebbe stato fornito a un imam, loro connazionale, condannato nel 2016 per reclutamento a favore di gruppi terroristici islamici. Lo sottolinea nella sua ordinanza il gip del Tribunale di Bari Francesco Mattiace che, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ha disposto le misure cautelare.

L’Adnkronos riporta alcuni passaggi dell’ordinanza del gip. In particolare, riporta l’agenzia, Roland Leshi, 38 anni, lavora nel settore agricolo «riscuotendo la fiducia dei vari datori di lavoro, italiani, che gli affidano il buon andamento dei propri terreni», scrive il gip. Mentre, Elsio Ramku, 34, avendo acquisito la cittadinanza italiana, «ha potuto partecipare ad un concorso pubblico indetto dal Comune di Bari, risultando attualmente assunto presso l’Ufficio tecnico dell’ente comunale». Entrambi intrattenevano «buoni rapporti nell’ambito lavorativo», ma allo stesso tempo «in realtà esprimevano concetti niente affatto lusinghieri dell’Italia e degli italiani ritenuti un popolo di “miscredenti”».

Secondo quanto accertato dalle indagini svolte dalla Polizia e coordinate dalla Dda entrambi avrebbero svolto il compito di intermediari e di diffusori dell’iniziativa, promossa da Yijan Muca, 32 anni, di finanziamento e raccolta di denaro a favore dell’imam albanese Genci Abdurrahim Balla e della sua famiglia.

«Il terrorista arrestato nel blitz condotto dalla Dda è in servizio presso gli uffici tecnici del comune di Bari. Una notizia sconcertante che solleva molti dubbi e perplessità». Lo ha dichiarato il capogruppo al Comune e vicecoordinatore regionale di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre. «Per questo invierò un’interrogazione urgente domani mattina per conoscere quando è stato assunto e con quali modalità – ha aggiunto – e, soprattutto, se sono mai stati verificati tutti i requisiti penali prima e durante l’assunzione. È evidente che sono saltati tutti gli strumenti di controllo nell’amministrazione comunale. Sono anni che chiediamo la rotazione dei dirigenti e delle posizioni organizzative senza essere ascoltati».

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