Stato di “massima allerta” a Taiwan, dopo che è stata rilevata la presenza di una portaerei cinese nelle acque a sud dell’isola. Lo ha reso noto in un comunicato il ministero della Difesa di Taipei, secondo cui “la Liaoning è entrata nelle acque nei pressi del canale di Bashi e starebbe procedendo verso il Pacifico occidentale”.
Le forze militari taiwanesi “restano in massima allerta, pronte a rispondere quando necessario”. E in questo contesto tornano alla mente le parole di Zheng Yongnian, uno dei principali esperti di geopolitica in Cina. Com ha ricordato Federico Rampini recentemente sul Corriere, l’esperto, vicino a Xi, avrebbe predetto già l’esplosione di un conflitto mondiale con la miccia accesa in Asia: “Questa parte del mondo – per l’esperto – possiede tutti gli elementi suscettibili di scatenare una guerra mondiale. Possono essere riassunti così: interessi economici + Stati Uniti + una versione asiatica della Nato + modernizzazione militare + nazionalismo”. Tradotto, “gli Stati Uniti stanno diventando un significativo promotore della guerra in Asia. La principale ragione per cui l’America pianifica la guerra sono gli enormi benefici economici che può ricavare in Asia”. “Dal punto di vista dei grandi spostamenti geopolitici, l’Asia è di fronte a un pericolo di guerra senza precedenti. Che si tratti di competizione politica, guerra convenzionale, o deterrenza nucleare, la situazione in Asia si sta deteriorando rapidamente”. Il mondo resta col fiato sospeso.