Sudan, l’ok all’evacuazione degli stranieri: il piano della Difesa per riportare a casa i 200 italiani

Le Forze armate sudanesi hanno acconsentito all’evacuazione dei cittadini stranieri e dei diplomatici, rimasti bloccati dopo che a Khartoum sono esplosi gli scontri tra esercito regolare e milizie della Forza di supporto rapido. Il generale Abdel Fattah Al-Burhan, comandante dell’esercito regolare del Sudan, “ha ricevuto telefonate dai leader di diversi Paesi che chiedevano di facilitare l’evacuazione e ha acconsentito a fornire l’assistenza necessaria”, si legge in un tweet del corpo. Il nostro ministero della Difesa, secondo quanto emerso, ha già pronto il piano per l’evacuazione di circa 200 italiani. Nel frattempo, proseguono gli sforzi diplomatici per il cessate il fuoco tra le due fazioni.

La situazione in Sudan, come confermato da fonti di Palazzo Chigi, è seguita personalmente dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ne segue l’evoluzione e che oggi ha tenuto una riunione con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, il generale Francesco Paolo Figliuolo, responsabile del Comando operativo di vertice interforze, i responsabili dell’Unità di crisi della Farnesina e dei Servizi di Sicurezza. Durante la riunione, è stato riferito ancora, è stata esaminata la situazione sul terreno, in contatto diretto con le unità presenti in Sudan, e predisposto un piano di emergenza per la tutela dei nostri connazionali.

“Si prevede – ha fatto sapere ancora l’esercito – che le operazioni di trasferimento di tutte le missioni i cui Paesi lo richiedano inizino nelle prossime ore”. Il piano del ministero della Difesa per l’evacuazione dei 200 nostri connazionali che si trovano in Sudan prevederà l’impiego dei nostri aerei militari, che dal punto di raccolta a Gibuti faranno poi rotta verso casa. Intanto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha comunicato che “sono stati messi in sicurezza 19 italiani che si trovavano in crociera nelle acque di Port Sudan”. “Li abbiamo assistiti fin dall’inizio degli scontri ora sono sbarcati ad Hurghada. Grazie al lavoro delle nostre ambasciate a Khartoum e al Cairo e dell’Unità di crisi della Farnesina”, ha aggiunto Tajani.

“Il governo – ha proseguito il titolare della Farnesina – sta seguendo minuto per minuto quello che sta accadendo. Da Pisa ho parlato con i militari che sono a Gibuti, li ho ringraziati ed incoraggiati, esprimendo loro il sostegno e l’apprezzamento del governo. Dobbiamo fare di tutto per tutelare la sicurezza dei nostri connazionali. L’Ambasciata è pienamente operativa. Tutti gli italiani sono in contatto con la nostra Ambasciata che è in grado di fornire anche viveri ed acqua ed ha autonomia energetica ancora per parecchi giorni”. “Ci auguriamo – ha concluso Tajani – che possa esserci una tregua che stiamo incoraggiando ed un cessate il fuoco che permetta di rendere più facile qualsiasi azione”.

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