Iva Zanicchi sta con la Pausini: “Se non dici qualcosa di sinistra sei fascista. Mi sono rotta le palle..”

Con la schiettezza e la vulcanicità tipica del suo temperamento, Iva Zanicchi interviene sulla bufera polemica scatenata contro Laura Pausini. Anche “l’aquila di Ligonchio” è passata per le forche caudine del processo politico, perché nel nostro Paese più che mai – specie durante una campagna elettorale – se non ti allinei al mainstream, agli occhi di addetti ai lavori dello spettacolo e dell’opinione pubblica sei immediatamente additata come una reazionaria. Una nemica del popolo. E, soprattutto, una reietta: processata sui social e bandita dal gotha di cantanti col pugno chiuso e la bandiera rossa intorno al collo a mo’ di bandana. Una gogna che comincia con il linciaggio morale e che, nel giro di qualche post e tweet, diventa l’imprescindibile denuncia mediatica dello scandalo di lesa maestà partigiana.

L’ultima conferma, dopo la crociata contro Simone Cristicchi– reo agli occhi dei puristi dem di aver voluto portare sotto i riflettori la tragedia delle foibe, e per questo accusato di essere un fascista di ultima generazione – è la canizza aizzati da stampa e web contro Laura Pausini, che si è semplicemente rifiutata con i conduttori di uno show spagnolo del quale era ospite di cantareBella Ciao: l’inno avocato a sé della sinistra, «perché è una canzone politica». Rivendicando il sacrosanto diritto di non voler essere strumentalizzata. E da quel fatidico momento, è stato un attimo passare da artista “orgoglio nazionale” riconosciuta e premiata in tutto il mondo, ad “Apicella di Giorgia Meloni”: come l’ha irrisa, demonizzandola, Repubblica.

Ma Iva Zanicchi non ci sta e tuona: «Pausini fascista? Ormai se non dici qualcosa di sinistra sei fascista, mi sono rotta le pa… di questa cosa! Io sono di destra ma di certo non sono fascista. E Bella ciao l’ho sempre cantata. Ma non si può cantare in tutti i contesti. Io sono sempre stata convinta invece che la Pausini sia di sinistra», dice all’Adnkronos la cantante, in merito alle polemiche social che stanno tenendo banco in queste ultime, concitate ore. E ancora: rinforzando dichiarazioni e convinzioni, l’artista aggiunge anche: «Laura Pausini ha fatto bene perché Bella ciao, che è una bellissima canzone, non fa parte del suo repertorio – spiega la cantante –. È l’inno della resistenza. Ed è diventata di sinistra perché una parte politica se ne è appropriata. E questo è sbagliato».

«Se tu fai un concerto e Bella Ciao non è nel tuo repertorio – prosegue quindi la Zanicchi – tu non la canti. Allora mi possono chiedere anche Quel mazzolin di fiori e La Montanara – continua ironica l’artista –»… Quindi conclude: «Io se fossi di sinistra non canterei Bella ciao durante un mio concerto. I partigiani non erano di sinistra. Bella ciao va restituita a tutti – conclude la cantante sottolineando che la storia è patrimonio di tutti, e non solo di una fazione – perché è la canzone della resistenza al nazifascismo».

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