«Questo dobbiamo trattarlo bene». Così Beppe Grilloraccomandava ai suoi Vincenzo Onorato, fondatore del gruppo Moby. L‘Elevato si rivolgeva ai parlamentari più direttamente coinvolti nelle questioni legate alle concessioni delle tratte e alle norme sugli sgravi fiscali nel settore del trasporto marittimo. Grillo e Onorato erano amici di vecchia data. A partire dal marzo 2018, tuttavia, in concomitanza con la netta vittoria dei 5Stellealle elezioni politiche, il loro rapporto si consolida sotto forma di partnership. E Grillo stringe un accordo con l’armatore per pubblicizzare sul suo cliccatissimo blog la compagnia di navigazione.
L’indiscrezione emerge nell’inchiesta che ha portato la procura di Milano a indagare entrambi per traffico di influenze illecite. Parliamo, è bene evidenziarlo, di ipotesi accusatorie. Secondo i pm, il contratto pubblicitario – costato 240mila euro in due anni – serviva ad Onorato a comprare influenza sul Movimento per uscire dalla crisi in cui, ancora oggi, versa il gruppo. L’armatore è da tempo nel mirino degli inquirenti. La procura indaga infatti su un doppio binario: uno fallimentare – da poche ore è stato depositato un nuovo piano per il salvataggio di Moby – e l’altro penale su presunti reati tributari. Travolto dai debiti, Onorato si sarebbe rivolto all’amico di sempre.
Il quale, almeno a detta dei magistrati, non se ne resta con le mani in mano e gira i messaggi dell’armatore ad esponenti M5S come l’ex-ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e Stefano Patuelli, all’epoca titolare del ministero dello Sviluppo economico (Mise) e all’allora suo vice Stefano Buffagni. Nessuno di loro è indagato. Ad aprile 2020, è proprio il Mise ad autorizzare i commissari straordinari di Tirrenia a sottoscrivere l’accordo con la Cin, controllata del gruppo Moby. Solo pochi mesi dopo arriva il rinnovo della convenzione fra lo Stato e la compagnia di navigazione. Nelle chatsequestrate ricorrono i nomi di circa 15 politici pentastellati. Una triangolazione tra Onorato, Grillo e parlamentari inconsapevoli. I loro messaggi di risposta al comico finivano poi nelle mani dell’armatore.