“Sospendete subito AstraZeneca a militari e Forze dell’Ordine”. La circolare interna non lascia dubbi, il vaccino non va…

Da oggi “è sospesa momentaneamente la vaccinazione con Vaxzevria (AstraZeneca)” per i militari e le forze dell’ordine “fino a nuova disposizione”. E’ quanto prevede una comunicazione interna che l’Adnkronos ha avuto modo di visionare.

Il documento fa seguito all’ultima direttiva della struttura del commissario per l’emegenza Covid-19 che prevede per le somministrazione la procedura per fasce d’età e non più per attività lavorativa svolta. Nel documento si precisa che le “dosi attualmente non utilizzate dovranno essere conservate e somministrate esclusivamente come seconda dose”. Mentre si conferma “la prosecuzione delle attività di somministrazione dei vaccini Pfizer e Moderna limitatamente al personale sanitario e al personale a cui è stata già inoculata la prima dose”.

Nessun accenno, nella lettera, alle motivazioni. Quanto deciso è comunque in linea con le nuove disposizioni del governo. Il vaccino messo a punto dall’Università di Oxford, in collaborazione con l’italiana Irbm, dal 15 aprile non sarà quindi somministrato alle forze dell’ordine.

Sono, intanto, in corso a Bilthoven, in Olanda, la sede del Rivm, il National Institute for public health and enviroment, gli accertamenti disposti dalla Procura di Siracusa nell’ambito dell’inchiesta sul decesso di Stefano Paternò poche ore dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Si tratta di nuovi accertamenti tecnici irripetibili disposti per stabilire le caratteristiche dei contenuti nei flaconi del vaccino AstraZeneca relativo a sei lotti. ABV2856, quello somministrato al sottufficiale della Marina Militare morto poche ore dopo il vaccino, e altri cinque lotti. Sono ABV6096, ABV5811, ABV3374, ABW1277 e ABW2586. Si tratta dei lotti ancora sotto sequestro, dopo la morte di Paternò.

Tre di questi lotti di AstraZeneca erano già finiti sotto la lente di ingrandimenti dell’Aifa per alcune verifiche in seguito alla morte di altre persone che avevano ricevuto il vaccino. “In più – aggiunge il pm – ho chiesto ai Nas di prendere altri due lotti a caso per fare un confronto”. “Ho chiesto sia al Rivm che all’Istituto superiore di Sanità quante fiale necessitassero per fare le analisi in maniera completa – dice Bono – e gli olandesi mi hanno detto che ne servivano sei per ogni lotto“.

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