Sinistra sempre più ridicola, anche Fassino crede ai fantasmi: “Non credo all’atlantismo della Meloni”

Un’altro che dà della bugiarda a Giorgia Meloni. “Non credo al suo atlantismo”, afferma Piero Fassino, deputato del Pd, in un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale. Parole gravi, uno “sfregio” alla leader di FdI, le cui parole sulla postura atlantica e occidentale sono state tra le più cristalline. Posizione ribadita sensa se e senza ma appena mercoledì nella sua nota in cui ha ribadito che “L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo”. 

Pare assurdo ch a un passo dalla formazione del governo toccchi stare dietro a posizioni del genere di una sinistra rimasta impietrita al 26 settembre. Eppure c’è chi ritiene che le ambiguità che regnano in casa propria, nel caso di Fassino nel Pd, siano consuetudine altrove. Non è così, la coerenza è il sigillo di casa FdI ed è del tutto inutile e patetico insistere come fa Piero Fassino. L cui parole sono ridicole e fuori da ogni realtà. Dell’atlantismo di Giorgia Meloni “andrebbe verificata la sincerità- ha la faccia tosta di affermare– . Meloni, conoscendo bene quali sono le diffidenze che l’Europa ha nei suoi confronti, cerca di compensare cercando legittimazione negli Stati Uniti: qualsiasi cosa gli americani propongano Meloni acconsente. Ma il suo è un atlantismo strumentale, finalizzato alla sua legittimazione”.

Risuonano nella memoria le parole analoghe di Edith Bruck, anche lei diffidente sulle parole chiare e nette che la Meloni ha fatto nel giorno in cui si commemorava il vergognoso rastrellamento del ghetto di Roma. Anche la scrittrice ungherese affermò categorica: “Non le credo”. Ora Fassino, dunque, cerca di erodere la credibilità di FdI sull’atlantismo. Senza ricordare che il governo uscente ha avuto sul tema guerra il partito della Meloni tra i primi sostenitori della sua linea. Mentre altri – il M5S di Conte- facevano il pesce in barile. Con quale autorità Fassino si lanci in queste affermazioni spericolate non è dato sapere.

Infatti persevera e sputa sentenze su presunti isolamenti della Meloni negli Usa e in Europa. Deformazine della realtà e delegittimazione sono le uniche armi rimaste nella “ditta”. Meloni e stamane Berlusconi sul Corriere hanno chiarito quella che sarà la linea sulla politica estera del prossimo governo. Ma per il deputato del Pd, conta solo affossare il governo che presiederà la premier in pectore e si lancia in uno dei suoi  avvertimenti- pronostici  che nessuno ormai si guarda bene dal prendere sul serio “Le forze politiche che si apprestano a guidare l’Italia devono essere consapevoli che sono sostanzialmente isolate in Europa, dove anche settori moderati e centristi sono netti nella condanna di Putin”. Parole in libertà, falli di frustrazione, stizza? Il già leader dei Ds e sindaco di Torino, da  profeta delle previsioni sballate è ormai solo capace di distribuirescomuniche.

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