By Pasquale Aveta (per ith24)
Sì sfoga Alberto Fumagalli, lo zio do Silvia Romano, da pochi giorni a casa dopo 18 mesi di prigionia in Somalia. Lo Stato italiano ha dovuto versare circa 4 milioni di euro per la sua liberazione. A conferma la telefonata del gruppo terrorista a Repubblica.
Uno sfogo quello di Fumagalli comprensibile: “Siamo in silenzio stampa nessuno ci vuole aiutare ma solo fare carriera sulla nostra pelle e speculare“,
Insomma per i giornalisti è caccia all’indiscrezione.
Ma oltre allo sfogo del fratello della mamma di Silvia, sulle pagine del Corriere della Sera, figura un altro sfogo. Quello di un altro parente che non vuole che si pubblichi il suo nome: “Silvia oggi non è più vittima di un rapimento, ma un simbolo, un pretesto, un feticcio da bruciare in piazza in nome di una visione politica”.
Poi la mamma ai cronisti: “Non le stiamo facendo vedere i telegiornali, usa pochissimo i social e internet. Non vogliamo che tutto quello che sta succedendo interno a lei possa causare ancora più dolore”.