Silvia Romano, arriva la bomba: “Denuncia per pedofilia 9 giorni prima del rapimento”

By Lucia Gallo (per ith24)

Nuovi dettagli emergono sul caso della giovane cooperante Silvia Romano rapita in Kenya e rilasciata dietro riscatto lo scorso 10 maggio.

Dopo la perquisizione dei carabinieri del Ros alla Onlus Africa Milele, responsabile della giovane Silvia che, da quanto si è appreso non aveva neanche assicurata la ragazza nonostante praticasse da oltre 7 giorni, grazie a le Iene si apre una nuova pista. Difatti fanno trapelare una informazione agghiacciante: perché Silvia Romano è stata rapita dal gruppo terroristico di Al Shabaab? La responsabile della Onlus Lilian Sora aveva più volte ribadito che il masai chiamato a proteggerla, il marito, perché non fece nulla dopo l’arrivo di due uomini che la cercavano nel villaggio. Ma perché cercavano Silvia? Come sapevano della sua presenza nel villaggio? Ma le perplessità non sono riconducibili solo a questo episidio e vanno ben oltre, ed investono anche altri italiani che lavorano in quelle zone, come Tiziana Beltrami che, sempre secondo Le Iene, “a Malindi gestisce insieme al marito Roberto un notissimo ristorante e locale da ballo, il Karen Blixen, che è diventato un punto di ritrovo per la movida malindina e in particolare per gli italiani”.

I dati che emergono sulla responsabile di Africa Milele sono preoccupanti, infatti nel 2016 le sarebbe stato contestato il concorso in truffa aggravata per due episodi che ammontano ad una cifra di circa centomila euro. Ma il particolare più spaventoso emerge nove giorni prima del rapimento. Infatti Silvia sarebbe andata a Malindi per sporgere una denuncia per pedofilia. Le Iene parlano di un prete, forse un pastore, che avrebbe avuto rapporti con le ragazzine del villaggio in cui operava Silvia Romano.

“Palpeggiamenti, strusciamenti, cose assolutamente non consone per nessuno, soprattutto per un prete”. Così a Le IENE un altro volontario. Che aggjunge: “All’inizio me ne sono accorto solo io, e poi l’ho detto a Silvia e all’altra volontaria, e siamo stati tutti più attenti. Abbiamo visto le ragazzine che entravano nella stanza di quest’uomo e ci stavano pochissimo, due, tre, cinque minuti. Non so fino a che punto arrivasse, però atti pedofili c’erano eccome”.

A questo punto non ci resta che aspettare le indagini per capire realmente come siano andate le cose. Anche se dalle prime ricostruzione si sta iniziando a delineare un quadro veramente orribile.

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