Si parte con le prime vaccinazioni: l’emozione è tanta. Ecco chi sono

«Mi sento benissimo, sono emozionata, ma ancora più che emozionata sono inorgoglita». Lo ha detto ai giornalisti Maria Rosaria Capobianchidirettrice del Laboratorio di virologia dell’Inmi Spallanzani. La virologa è stata tra le prime cinque persone in Italia a ricevere il vaccino anti Covid-19. «Spero che questo privilegio sia esteso presto a tutti», ha aggiunto sottolineando che «non dobbiamo ancora cantare vittoria».

«È andata bene, non ho sentito nemmeno dolore». A parlare è l’operatore sociosanitario Omar Altobelli, primo uomo vaccinato in Italia, all’uscita dallo Spallanzani. «È stato davvero un bel momento, un’emozione unica. L’ho fatto per la mia famiglia, per me stesso e per i miei pazienti. Abbiamo lavorato in trincea per mesi, visto sofferenza e dolore».

Tra i primi a vaccinarsi anche un’infermiera. Claudia Alivernini, infermiera 29enne romana dell’Inmi Spallanzani di Roma: «Con profondo orgoglio e grande responsabilità oggi ho fatto il vaccino, un piccolo gesto ma fondamentale per tutti noi. Oggi sono qui come cittadina ma soprattutto come infermiera a rappresentare la mia categoria è tutto il personale sanitario»

«Mi sento una privilegiata. Fare in Italia per prima il vaccino contro questa brutta bestia non è una cosa da tutti i giorni. Il vaccino va fatto, è il primo passo, per il cambio di rotta, per battere questo virus maledetto. Per sconfiggerlo. Soltanto chi è stato qui a lavorare può comprendere ciò che abbiamo visto e passato». Lo ha detto all’Adnkronos l’infettivologa Alessandra D’Abramo.

«Dico a tutti di vaccinarsi. Abbiamo passato mesi duri, difficili, complicati anche da spiegare. L’incubo è iniziato il 29 gennaio con una coppia di cinesi. Da quel giorno non ci siamo più fermati. Oggi è un giorno di speranza. Ripartiamo da qui, insieme».

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