“Si fa vedere solo sui social…”. La base del Pd impallina la Schlein

Dopo nemmeno tre mesi dal suo insediamento ufficiale al Nazareno, la pentola all’interno del Partito Democratico dell’Emilia Romagna comincia veramente a bollire in direzione Elly Schlein. La sconfitta alle primarie per la segreteria nazionale dello scorso 26 febbraio non è stata ancora per niente digerita all’interno della corrente che fa capo a Stefano Bonaccini e adesso qualcuno sta prendendo a pretesto la fresca scoppola alle elezioni amministrative ha aumentato i dissapori della base dem nei confronti dell’ex europarlamentare. Le critiche, raccolta in qualche retroscena ben informato pubblicato dal Corriere della Sera, riguardano soprattutto i rapporti personali e politici.

“Si fa trovare molto poco, bisogna sempre inseguirla e per sapere qual è la linea del partito dobbiamo solo guardare i social e aspettare un segnale”, confidano dal Pd emiliano-romagnolo. Proprio quella regione che ha regalato a Schlein un successo personale di preferenze nel gennaio 2020 (e la successiva vicepresidenza) è probabilmente l’ultimo avamposto dove esiste un minimo di struttura e di organizzazione. E, a quanto pare, il modo con cui la segretaria intende la comunicazione interna non va a incrociare le esigenze di un partito che ha più che mai bisogno di certezze e di stabilità.

Per il momento, tuttavia, le uniche sicurezze che sono state certificate in questi 100 cento giorni di “regno schleiniano” sono le debacle elettorali a cui è andata a imbattersi il Pd: prima il Friuli Venezia Giulia e poi le recenti comunali, con tanto di Caporetto anche nella roccaforte rossa di Ancona. Nonostante queste batoste, Bonaccini mantiene ancora buoni rapporti con la segretaria dem: sicuramente migliori rispetto ai fedelissimi del governatore che ancora non hanno digerito lo smacco delle primarie e che ora la aspettano al varco. Anche perché ci sono tante partite aperte: le candidature delle Europee per il 2024, le sfide amministrative a Modena, Forlì, Cesena, Ferrara e Reggio Emilia sempre il prossimo anno, per non parlare della partita delle Regionali nel 2025 che è ancora tutta da scrivere in attesa di capire se Bonaccini potrà per legge candidarsi a un terzo.

Nel frattempo, ritrovare il senso di un’identità di sinistra (se ancora così si può chiamare) sarà la vera mission della Schlein. Come si comporterà con l’invio delle armi in Ucraina, con il termovalorizzatore di Roma e con l’alleanza con il Movimento 5 Stelle? Un militante ricorda che “abbiamo vinto solo a Vicenza, dove non l’hanno vista arrivare”. E c’è seriamente da credere che, nel caso non dovesse ascoltare le dimostranze del Pd dell’Emilia (in maggioranza anti-Schlein), sarà lei a “vedere arrivare” i suoi nemici.

Pubblicato da edizioni24

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