Si è svolto martedì 14 febbraio l’incontro “Studenti, Docenti con il Col. Calcagni”. La testimonianza è stata emozionante!

Redazionale

Martedì 14 febbraio presso l’aula magna dell’IISS “Enrico Fermi” di Lecce l’emozionante incontro di studenti e docenti con il Col. del Ruolo Carlo Calcagni ha concluso il ciclo “Dialogando con il Fermi: Sport, Emozioni e Crescita” .
“…Testimonianza emozionante…” , “…grande personalità…”, “…grande esempio…”, sono solo alcuni dei commenti dei presenti.
Carlo Calcagni, Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano, atleta paralimpico plurimedagliato, campione di sport e di vita, ha raccontato la sua storia ad una platea silenziosa e attenta: dall’amore per la divisa alla passione per lo sport agonistico, che lo ha visto per 17 volte vincere il titolo di campione italiano di ciclismo su strada; mai battuto, “invictus”, nei campionati italiani interforze, con la maglia dell’Esercito Italiano e premiato, nel 2001, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa come miglior atleta dell’Esercito Italiano.

Ma nel 2002 la sua vita, in un attimo, cambia: avverte uno strano affaticamento, si sottopone a visite ed esami e scopre una gravissima contaminazione da metalli pesanti, il suo organismo si è ammalato in maniera irreversibile, con conseguenze devastanti e invalidità permanente, che le stesse Commissioni mediche ospedaliere militari, accettano, verificano e riconoscono “dipendenti da causa e fatti di servizio” durante la missione internazionale di pace nei Balcani, dove Calcagni è stato “verosimilmente esposto a uranio impoverito” (vedasi verbale della CMO di Bari, datato 10 marzo 2005).
Cardiopatia, mielodisplasia, polineuropatia cronica, degenerativa ed irreversibile con Parkinson, sensibilità chimica multipla, fibrosi polmonare con insufficienza respiratoria ed ipossia tissutale, lo costringono ad affrontare estenuanti terapie quotidiane e frequenti interventi,h salvavita: “Superata la soglia dei 300, ho smesso di contare i punti di sutura …” racconta.

Soltanto una ferrea determinazione e lo sconfinato amore per la vita e per lo sport gli consentono di continuare a vivere, allenarsi e conquistare nuovi titoli e medaglie, nonostante il dolore sia diventato un compagno onnipresente. Dice di lui il giornalista Ludovico Malorgio, intervenuto all’incontro: ” …autentico interprete di quei valori assoluti che sono propri dello sport come la lealtà, il rispetto delle regole, il fair play …” .

Carlo Calcagni, scuote le coscienze e sollecita gli studenti a non sprecare un solo attimo della propria vita, ad avere fame di conoscenza. “Mai arrendersi” è il suo motto, ma per lui èuno stile di vita.

Nel 2015 riceve il premio Inter “Don Pino Puglisi” per il suo costante “donarsi agli altri senza nulla chiedere”, ricorda la motivazione. Dignità, Determinazione, Amore verso il prossimo, Coraggio, Sacrificio e Speranza sono le componenti dell’indole di questo uomo.
“Le medicine mi fanno sopravvivere, ma è lo sport che mi tiene in vita”, lo ripete più volte e studenti e docenti applaudono, commossi, in una standing ovation,
l’Uomo, l’Aatleta, il Campione di tutti ed in tutti i sensi.

Pubblicato da edizioni24

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