Orrore senza precedenti a Bologna, l’ex l’aspetta sotto casa e la uccide a martellate. La sorella: era al telefono con me

Sangue a Bologna: l’ex compagno la aspetta sotto casa e la uccide a martellate… Mentre il Viminale aggiorna i drammatici dati sui femminicidi in Italia, arrivati dall’inizio dell’anno ad oggi a quota 77, da Bologna arriva l’ultima agghiacciante aggressione mortale a una donna di 56 anniSandra Matteuzzimassacrata dall’ex compagnoGiovanni Padovaniun calciatore 27enne. Un ennesimo delitto “annunciato”, che arriva dopo le denunce per stalking che la vittima aveva sporto contro l’uomo che la perseguitava. Denunce culminate nel provvedimento di un giudice che aveva disposto per l’aguzzino un provvedimento di divieto di avvicinamento.

Ancora una volta, però, esposti e dispositivi non sono bastati… Cosìieri sera, intorno  alle 21,30 al culmine di una violenta lite in un condominio di via dell’Arcoveggio, alla periferia della “città delle due Torri”, l’uomo – sordo a ogni richiesta di pietà avanzate dalla vittima – ha messo brutalmente fine alla vita di una giovane donna. Le volanti chiamate sul posto da alcuni inquilini, hanno trovato Sandra riversa a terra e ferita alla testa in stato di incoscienza. Trasportata in ospedale, la 56enne è morta per il grave trauma cranico, causato dai colpi di un martello. Sul posto c’era anche l’aggressore, il compagno, arrestato per omicidio.

Un epilogo tragico che forse la vittima temeva da tempo. Per difendersi da possibili incursioni e aggressioni dell’uomo, infatti, Sandra aveva persino avvisato la vicina di non aprire mai il portone a quell’uomo che la spaventava e che non voleva lasciarla andare. «Sandra mi aveva detto se avesse citofonato quel ragazzo, non avrei dovuto aprirgli», ha ricordato oggi la donna in un’intervista a TgCom24

Poi raccontando quanto accaduto ieri sera ha aggiunto: «Lei gridava “devi andartene. Non devi venire più qua. E lui rispondeva “sì adesso me ne vado”. Ma poi si avvicinava e lei si allontanava. A un certo punto è caduta a terra e lui l’ha trascinata qui sotto al portico», ha spiegato la vicina ricostruendo quegli attimi di orrore. Poi, a chiamare la polizia hanno provveduto proprio alcuni inquilini del palazzo. Quando sono arrivate le volanti, però, la vittima era riversa a terra e gravemente ferita alla testa, in stato di incoscienza.

Parole che oggi risuonano in tutta la loro scioccante drammaticità, così come quelle della sorella della vittima. Sì, perché quando Sandra è stata aggredita, era al telefono con la sorella. «Lei è scesa dalla macchina, ha cominciato a urlare come una pazza “no Giovanni, no ti prego, aiuto” – ha raccontato la donna al Tgr Emilia Romagna –. Io che ero al telefono ho chiamato immediatamente i carabinieri, che sono arrivati subito. Ma alla fine lui è riuscito comunque a massacrarla di botte»…

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