Scuola, ipotesi Dad a settembre: la sciagura Bianchi fa diventare piccolina persino la Azzolina


A settembre tutti a scuola in presenza
. Davvero? Il governo lo promette solennemente. Draghi ne è sicuro, Speranza è pronto a scommetterci. Peccato che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ancora dorma. Nessuno conosce i dettagli misteriosi del suo piano per archiviare lo spauracchio della Dad.

Governatori, presidi, insegnanti e studenti tutti appesi. Nessun sa nulla di nuove regole e  distanziamenti nelle aule. Per non parlare dei trasporti pubblici. Mentre Bianchi si dedica ogni giorno a lanciare appelli a docenti e ragazzi perché si vaccinino. l’ex coordinatore del Cts Agostino Miozzo lo bastona sonoramente.

“Rendendo opzionale il metro di distanza, rischiamo di vanificare tutti gli sforzi fatti negli ultimi mesi”, dice Miozzo sulla Stampa. “Il rischio è di tornare alle cosiddette classi pollaio. Mi sarei aspettato di vedere qualcosa di più sulla medicina scolastica, sulle ipotesi di emergenza. Che succede se abbiamo uno o più casi positivi in una classe? Non basta scaricare sulle strutture sanitarie del territorio».

Perché non vengono previsti test diagnostici e screening preliminari, oltre alle vaccinazioni (più o meno) obbligatorie per il personale scolastico? In queste condizioni, il ricorso alla Dad sarà inevitabile”. E inevitabili, di conseguenza, le dimissioni di Bianchi. Il ministro marziano, ignaro di pandemia e di grammatica, fa rimpiangere la drammatica gestione di Lucia Azzolina. L’ex ministra grillina con il costoso pallino dei banchi a rotelle. Della quale Bianchi è stato il coordinatore della task force per fronteggiare le prime ondate dell’emergenza Covid. Campione di declamazioni e citazioni, il pupillo di Romano Prodi arranca vistosamente. Con programmi incomprensibili e continui  passi indietro.

Intanto l’immunologo Sergio Abrignanidà la sveglia al ministero di largo Arenula. “Dovremmo decidere l’obbligo di vaccinazione per gli insegnanti. E dovremmo procedere rapidamente con gli adolescenti. I ragazzi saranno in buona parte non vaccinati. E negli ambienti chiusi un virus contagioso come la Delta può infettare molto”.

A un mese dal suono della campanella il pianeta scuola resta al collasso. Corpo docenti insufficiente, aule strapiene. Trasporti in tilt sufficiente e linee guida all’anno zero. Il canuto ministro dell’Istruzione naviga a vista. Prima ha promesso l’assunzione di 112.473 docenti, poi ha esibito rassicurazioni su un nuovo anno scolastico in serenità. Infine ha rinviato di sette giorni la presentazione delle linee guida ai governatori. E pensare che è stato assessore a Scuola, università e lavoro dell’Emilia-Romagna. La Regione campione di sperimentazioni e intuizioni geniali.

Pubblicato da edizioni24

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