Scuola, è una catastrofe: contagi, mancanza di prof, studenti abbandonati. Famiglie disperate e lasciate nell’incertezza

In un qualsiasi altro paese del mondo una situazione del genere non si sarebbe mai verificata. Un disastro, famiglie furibonde. La riapertura della scuola si è trasformata in un incubo per professori, studenti e genitori. Casi di contagio, classi inadeguate, ritardi nelle consegne dei banchi, studenti lasciati a casa, orari ridotti all’osso, mancanza di docenti. Solo il 40% degli studenti delle superiori fa lezione in presenza. A denunciarlo, il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio. «Sono soprattutto le secondarie di secondo grado – ha detto – a soffrire la mancanza di spazi e di docenti. Soltanto il 40% degli studenti ha ripreso le attività didattiche completamente in presenza. Risultano, dunque, urgenti interventi sulle strutture e gli organici».

Cresce la rabbia delle famiglie mentre piovono anche notizie sui contagi a scuola. Sono 6 i nuovi casi di tamponi positivi a Covid-19 nella città metropolitana di Milano. Si tratta di cinque piccoli alunni e un insegnante. Un caso è stato registrato in un micronido e 4 positività riguardano allievi di scuola dell’infanzia. «Le classi dei 5 positivi sono state isolate», informa l’Ats. Il docente, invece, insegna in una scuola secondaria di primo grado. E, conclude l’Ats, «non è stato disposto alcun isolamento nell’istituto del caso».

Una maestra di una scuola primaria è risultata positiva al coronavirus e altre nove insegnanti della stessa scuola sono in quarantena precauzionale fino al 30 settembre. È accaduto a Chianciano Terme (Siena) dove il sindaco ha disposto la chiusura della scuola per via della mancanza del personale docente. La maestra, paucisintomatica, risultata positiva, non aveva mai fatto ingresso a scuola dopo la riapertura e non ha mai avuto contatti con i bambini in attesa del risultato del tampone. Per gli alunni è stata disposta la didattica a distanza.

Altre notizie sul bimbo risultato positivo a Cesano Maderno, in Brianza. Era stato sottoposto a tampone il 3 settembre scorso e, nonostante questo, ha continuato a frequentare la scuola. Tutti i bambini e i docenti della classe dell’alunno positivo sono stati sottoposti a tampone all’ospedale San Gerardo di Monza. Le lezioni per questa classe sono sospese. I  bambini, le insegnanti e le famiglie si trovano in quarantena in attesa dell’esito del tampone e delle indicazioni di Ats.

«Questo episodio  ci induce a raccomandare alle famiglie un comportamento prudente e responsabile», è l’appello del Comune. «Se un bambino viene sottoposto a tampone non può assolutamente frequentare la scuola fino a che l’esito non certifichi la negatività a Covid. Non solo, anche se un bambino ha la febbre deve rimanere a casa e ogni mattina le famiglie dovrebbero assicurarsi che i figli non abbiano febbre e non siano presenti segni che potrebbero far sospettare un esordio di Covid».

A Roma altre situazioni critiche, con istituti che non hanno gli spazi per consentire il distanziamento e mancano i professori. Nelle scuole della periferia le criticità sono evidentissime. Addirittura la sera vengono avvertite le famiglie sulle presenze del giorno dopo con cambi repentini di materie. Non si va oltre le tre ore quotidiane e c’è incertezza fino alla fine del mese. Crescono le proteste e sono in atto raccolte di firme.

Pubblicato da edizioni24

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