Scuola, banchi a rotelle, plexiglas e caschi, Fioramonti a valanga contro Azzolina: “È arrogante e crede di sapere tutto”

Da genio a genio. L’ex ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha rilasciato una lunga intervista a The Post Internazionale, ripreso dal sito Orizzonte scuola. Ha dato il colpo di grazia all’attuale titolare del dicastero di Viale Trastevere, Lucia Azzolina.

Che oggi è stata protagonista di un’informativa alla Camera che non ha fugato  i dubbi e le perplessità del mondo della scuola e delle famiglie. “Lucia Azzolina ha sbagliato l’impostazione perché è arrivata al ministero pensando di sapere tutto.

Da sottosegretaria all’Istruzione, quando io ero ministro, già si era messa di traverso su molte cose, creando gravi problemi con i sindacati, generando tensioni nella scuola. Un’arroganza che l’ha portata a intraprendere scelte non condivise. Dice di aver trovato tutti questi soldi ma non è così, sono sempre stati lì”. Azzolina accerchiata e senza scampo, se perfino l’ex del suo dicastero gliele suona di santa ragione. Non che lui avesse brillato del resto. Il bue che dice cornuto all’asino. Tanto basta per far cadere le braccia ecco in che mani siamo.

Il centrodestra in aula  ha subito stroncato le notizie “inutili” fornite dal ministro grillino: “Un’informativa inutile. Nessuna risposta, nessuna certezza. A 48 giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico ci saremmo aspettati chiarezza su un argomento che riguarda oltre 15 milioni di italiani”, dicono lega e FdI. “Avremmo voluto sapere, ad esempio, la destinazione finale del 15% di studenti che il ministro Azzolina ha dichiarato di non poter ammettere in classe. Nessuna certezza anche sugli ingressi scaglionati, tematica fondamentale per le famiglie che non sanno ancora come organizzarsi. Zero risposte anche sui precari con oltre 36 mesi di servizio. ”Sulla scuola stiamo assistendo a tanta confusione e ad interventi che ‘puntualmente’ arrivano in ritardo. Abbiamo sentito il ministro parlare di didattica mista, di barriere in plexiglas.

E ancora oggi non c’è alcuna certezza su una regolare riapertura e sui protocolli di sicurezza. Così come nessuna soluzione è stata trovata per le classi pollaio. E mentre le scuole cadono a pezzi, il ministro dell’Istruzione investe milioni di euro in banchi ‘autoscontro’. Che anziché aumentare il distanziamento lo diminuirà , attacca  Paola Frassinetti, deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente della commissione Cultura intervenendo in Aula durante l’informativa del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Ma la ministra insiste come se niente fosse: “Basta catastrofismi, la scuola ripartirà a metà settembre”.

I catastrofismi sono relegati a rango di Fake nel miglior stile grillino. Sul “come” sorvola trincerandosi dietro luoghi comuni:  “Con senso di responsabilità affrontiamo il tema del rientro a scuola.

L’obiettivo di settembre è impegnativo e lavoriamo alla ripartenza con spirito di servizio, sforzo organizzativo e guardando oltre l’emergenza, cercando di trovare anche opportunità di miglioramento e di sviluppo”. Insomma, anche sui banchi a rotelle rilancia. Anche se tutti sanno che il tempo per costruirli non c’è, come è stato ammesso dalle stesse ditte che riforniscono le scuole. 

Sulla scuola il governo, tramite l’Azzolina, recita a soggetto. Anche gli strali di Fioramonti sono un segnale significativo: “Nel mondo della scuola tutti lo sanno: non sono mai mancati i finanziamenti in conto capitale (finanziamenti europei, prestiti europei, finanziamenti strutturali). Ciò che manca da sempre è la spesa corrente. C’è una enorme differenza. La ministra lo sa ma fa una comunicazione tendenziosa, rivendendosi fondi in conto capitale già presenti come se fossero risorse fresche in spesa corrente”.

Quanto ai banchi aggiunge: “Sono un effetto di quello che ho detto: la ministra deve far vedere che ha speso i soldi.

E siccome non ha risorse sufficienti in spesa corrente per gli organici, si riduce a comprare banchi e tablet. Non faccio il falegname di lavoro ma penso sia impossibile. Nemmeno a livello europeo. Forse in Cina potrebbero produrne così tanti e così velocemente, ma dubito avranno capacità di farlo, e non so se valga la pena darli ai cinesi quei soldi”.

Cosa avrebbe dovuto fare?  “Classi più piccole e distanziamento. Questo serve. Che per inciso ci aiuta a costruire una scuola migliore, a prescindere dal Covid. Pensare di tenere i bambini con le mascherine è folle. Dobbiamo cogliere questa opportunità per ritrovarci una scuola migliore in futuro. Ed è fondamentale investire su studenti e insegnanti. Sulle persone che fanno la scuola”.

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