Scuola, Azzolina parla come Conte e 5 Stelle: in maniera insensata. Ma la mettono subito a tacere: “Le tue fantasie costano, li hai questi soldi?”

By Gaetano Daniele

La lingua è la stessa: il politichese più becero e vecchio. Solo chiacchiere e proclami. Proprio come il Premier Conte che, a distanza di 3 mesi non è riuscito a pagare nemmeno i 600 euro garantiti a tutti gli aventi diritto. E ci aveva messo la faccia. L’ha persa, ma resta ancora incollato con il culo sulla poltrona.

Ma ora alle cronache passa lei, la ministra della scuola Azzolina, che a furia di leggere i copioni scritti da Casalino, sta iniziando a collezionare figure una dietro l’altra come se fossero medaglie al valore… Peccato che i suoi flop si ripercuotono sui dirigenti, sugli insegnanti e sugli alunni. Sembra non rendersi conto di quel che dice. Perché, per attuare le sue “fantasie” ci vorrebbe un vero tesoro. Soldi a palate. Ma al momento ci dobbiamo accontentare solo delle palate. E allora ci hanno pensato gli esperti sindacali, presentandole un conto salatissimo. L’hanno messa spalle al muro dimostrando che la ministra di concreto non pronuncia una sola parola concreta.

Per sdoppiare le classi di infanzia primaria servirebbero 3 miliardi. Altri due miliardi e mezzo per gli organici per la scuola di secondo grado. In tutto per la riorganizzazione servirebbero 5 miliardi e mezzo. Ma non solo. Oltre 5 milioni al giorno servirebbero per mascherine e guanti. Altri 6 miliardi  per ristrutturare le scuole. I sindacati della scuola, in una videoconferenza conclusa da Maddalena Gissi, sottolineano: “Una figura come quella che ha messo in condizione di avere a Milano l’ospedale in 10 giorni o di ricostruire il ponte di Genova. Tutto nel rispetto degli accordi sindacali. Basta con questo mercato delle riaperture  che possono avvenire solo in sicurezza: la scuola può ripartire ma solo garantendo la sicurezza  dei docenti, personale Ata e dei ragazzi. Ed anche l’same di Maturità deve svolgersi in sicurezza”.

Non solo. Ad intervenire è anche Rino Di Meglio (Gilda), che chiosa: “Anche la scuola in questo momento è un grande malato. Ma, al contrario delle aziende, non è stato fatto nessun passo per prepararci non dico per la ripresa a settembre ma neppure per la maturità. C’è una sovraesposizione del ministro ma la scuola è la più grande azienda del Paese, è una macchina complicatissima. Che va da bambini dai 3-6 anni fino ai diciottenni”.

Infine: “I problemi non si risolvono con le trovate televisive stravaganti: la scuola necessita di elasticità e investimenti. Abbiamo sofferto la totale mancanza di ascolto a parte del ministro. Le relazioni sono state troncate . I plessi scolastici sono oltre 42mila: saranno necessari termoscanner? E chi li gestisce? Bisogna fare meno propaganda e metterci tutti  insieme a lavorare per trovare soluzioni vere, concrete”.

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