Sciagura e negligenza, caso Mottarone, gli indagati salgono a 14 con nuove ipotesi di reato

Sale a 14 il numero degli indagati per la tragedia del Mottarone, nella quale hanno perso la vita 14 persone. Finora gli indagati noti, fermati e subito rilasciati, erano tre: Luigi Nerini, gestore dell’impianto della funivia di Stresa; Gabriele Tadini (ai domiciliari), capo servizio dell’impianto; il direttore di esercizio, l’ingegnere Enrico Perocchio. Ora altri nove se ne aggiungono, tra persone fisiche ed enti. Questi ultimi sono Ferrovie del Mottarone, la società che gestisce la funivia, e Leitner, la società di Vipiteno che ha il contratto di manutenzione dell’impianto, che deve rispondere di illecito amministrativo.

A rivelare le novità dell’inchiesta è stata l’agenzia di stampa Adnkronos, che ha visionato la richiesta di incidente probatorio, firmata dal procuratore di Verbania Olimpia Bossi e dal pm Laura Carrera. Nel mirino della procura sono finite anche alcune tra le maggiori cariche di Leitner: Anton Seeber, presidente del gruppo, e Martin Leitner, in qualità di consigliere delegato. Ma nell’elenco degli indagati, compilato per poter procedere agli atti irripetibili dell’inchiesta dove è necessaria la presenza di tutte le parti, sono finite anche le società più piccole, alle quali la Leitner ha affidato i lavori, e i loro vertici.

Ma oltre ai nuovi indagati, nell’inchiesta sul Mottarone compaiono anche nuove accuse. In particolare, nella richiesta di incedente probatorio compare l’ipotesi di reato di attentato alla sicurezza dei trasporti, che si aggiunge ai già contestati omicidio colposo aggravato e di rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni del lavoro. La procura di Verbania, inoltre, si è associata alla richiesta della difesa di Perocchio di un accertamento anche sulla cosiddetta “scatola nera” e in particolare su «ogni altro dispositivo/supporto riconducibile al sistema di registrazione dei dati/degli eventi dell’impianto a fune».

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