Scandalo procure, Mattarella non si assume la responsabilità: “Non si può scioglierlo a discrezione”

By Lucia Gallo (per oth24)

Finalmente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è espresso in merito allo scandalo Luca Palamara, che ha coinvolto il leader della Lega Matteo Salvini.

“In riferimento alle vicende inerenti al mondo giudiziario, assunte in questi giorni a tema di contesa politica, il Presidente della Repubblica ha già espresso a suo tempo, con fermezza, nella sede propria – il Consiglio superiore della magistratura- il grave sconcerto e la riprovazione per quanto emerso, non appena è apparsa in tutta la sua evidenza la degenerazione del sistema correntizio e l’inammissibile commistione fra politici e magistrati”.

La nota del Quirinale è chiara: “Per quanto superfluo va chiarito che il Presidente della Repubblica si muove -e deve muoversi- nell’ambito dei compiti e secondo le regole previste dalla Costituzione e dalla legge e non può sciogliere il Consiglio superiore della magistratura in base a una propria valutazione discrezionale”.

Più che nota discrezionale, quanto accaduto è un dato oggettivo.

E ancora: “Il Csm, a norma della Costituzione, conclude il suo mandato dopo quattro anni dalla sua elezione e può essere sciolto in anticipo soltanto in presenza di una oggettiva impossibilità di funzionamento, condizione che si realizza, in particolare, ove venga meno il numero legale dei suoi componenti. Qualora ciò avvenisse il Presidente della Repubblica sarebbe obbligato dai suoi doveri costituzionali a convocare, entro un mese, nuove elezioni dell’intero organo, ovviamente secondo le regole vigenti per la sua formazione”.

Infine: “L’attuale Csm, rinnovatosi in parte nella sua composizione, non si trova in questa condizione ed è impegnato nello svolgimento della sua attività istituzionale”.

E questo il problema, il modus operandi, è la funzionalità che preoccupa la democrazia in Italia.

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