Sbarchi no stop, insorge la polizia: “Situazione aberrante”


Gli sbarchi non si fermano nel nostro Paese e sono ora tre i fronti aperti per le rotte migratorie. Oltre alla Sicilia, con anche le sue isole Pantelleria e Lampedusa, i migranti hanno ripreso ad arrivare anche in Calabria e in Puglia. Un flusso che non sembra arrestarsi e che potrebbe proseguire senza sosta anche nelle prossime settimane, se le condizioni meteo-marine dovessero reggere. In caso di vittoria del centrodestra, la coalizione ha promesso una stretta per impedire l’arrivo indiscriminato degli stranieri senza documenti nel nostro Paese, regolamentando le frontiere e dando il via libera all’accesso solo a chi è realmente bisognoso di protezione internazionale. Nel frattempo, però, i confini italiani continuano a essere un colabrodo a maglie larghe. In 48 ore, sono stati oltre mille i migranti giunti nella penisola italiana tra Roccella in Calabria, Augusta e Portopalo nel Siracusano.

Durante la notte del 19 agosto, un gruppo di 70 migranti è stato rintracciato in località Ciolo, suggestiva insenatura rocciosa di Gagliano del Capo, nel Capo di Leuca, in Puglia. Gli stranieri, di sedicente nazionalità bengalese, siriana, irachena, iraniana, kuwaitiana, pachistana e afgana, sono stati rintracciati sparsi in più gruppi in diversi punti della litoranea che conduce a marina di Novaglie. A lanciare l’allarme è stata un’unità navale del Reparto operativo aeronavale di Bari. La motovedetta della guardia di finanza, dopo aver individuato un’imbarcazione lasciata vicino alla costa senza nessuno a bordo, ha informato le unità di terra che hanno trovato i 70 migranti. Poche ore dopo, 59 persone sono giunte a bordo di un catamarano, a Santa Maria di Leuca, poco distante dal luogo del primo rinvenimento. Sono stati intercettati al largo dalle motovedette della Guardia di finanza e condotti a terra dove polizia, carabinieri, Croce rossa, personale medico, per le operazioni di prima accoglienza, identificazione e trasferimento poi presso il centro di prima accoglienza.

Roccella Jonica sono giorni frenetici. Dopo l’arrivo di martedì scorso di 244 migranti tra cittadini egiziani e siriani e tutti maschi, lo scorso 19 agosto a seguito di un’operazione di soccorso in mare compiuta dai militari della guardia costiera di Roccella, sono giunti 28 migranti, tra cui una donna, tutti provenienti dal Bangladesh. Il giorno dopo, a Roccella Jonica ne sono sbarcati altri 100, che si trovavano a bordo di una piccola barca a vela alla deriva partita circa sette giorni prima dalle coste della Libia, e quindi intercettata nella notte dopo una telefonata di soccorso. Ieri mattina, a conclusione di una operazione di soccorso in mare compiuta dai militari della guardia costiera di Roccella, sono arrivati ulteriori 50 profughi di varie nazionalità

Ma non si ferma nemmeno l’esodo verso le coste ioniche crotonesidove nell’ultima settimana ci sono stati nove sbarchi che hanno fatto registrare l’arrivo di 1.200 persone. Dopo lo sbarco di 430 persone di mercoledì scorso, nella notte tra il 19 e il 20 agosto sono stati 120 i migranti soccorsi, in due eventi diversi, in mare aperto da unità della capitaneria di porto e della guardia di finanza. Un altro centinaio di persone sono state poi trasbordate sulla motovedetta Cp 321 della capitaneria di porto di Crotone da un veliero rintracciato al largo della Calabria.

108 migranti di nazionalità afghana, iraniana ed irachena, sono sbarcati la sera del 19 agosto nelle acque siciliane. Gli immigrati sono stati intercettati e soccorsi a circa 32 miglia da Portopalo di Capo Passero mentre si trovavano a bordo di una barca a vela lunga 16 metri battente bandiera tedesca. Inoltre, circa 203 migranti sono sbarcati nel pomeriggio di ieri nel porto di Augusta, in Sicilia. Fanno parte di un gruppo più ampio di circa 600 persone, la gran parte di nazionalità siriana, egiziana e irachena, che sono state soccorse il giorno prima nel mar Ionio.

“Quanto sta avvenendo in questi giorni a Trapani, nel Centro di Prima Accoglienza di Milo e negli hotspot di tutta la Sicilia, è decisamente aberrante: decine di agenti oltre a dover fare turni anche di 18 ore continuative senza acqua e senza alcuna tutela, vengono costantemente distolti dal controllo del territorio per doversi dedicare senza tregua alla gestione dei flussi migratori che in questo periodo sono aumentati a dismisura”, denuncia Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp. Questa è una zona sensibile del territorio siciliano, come sottolinea lo stesso Pianese: “Questa situazione si sta verificando in una provincia in cui il controllo del territorio dovrebbe essere una priorità per lo Stato e per tutte le Forze di Polizia, vista la forte incidenza della criminalità organizzata”.

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