Sbarchi aumentati del 148%. La Lamorgese senza vergogna: “I migranti non sono il problema”

Migranti, i dati contenuti nel dossier del Viminale parlano chiaro: sono 21.618 i migranti sbarcati (di cui 2.886 minori non accompagnati) tra il 1 agosto 2019 e il 31 luglio 2020. Pari al 148,7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando ne erano arrivati 8.691 (1.119 minori).

Anche nello sbarco dei minori c’è un incremento del 157,9%. Questi gli allarmanti numeri del report pubblicato ogni anno in occasione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, e relativi al periodo compreso tra il 1 agosto 2019 e 31 luglio 2020.

Cifre da cui si evince anche che a crescere è anche il numero degli scafisti arrestati (+10,8%) che passano da 120 a 133. Del totale degli sbarcati 5.271 sono stati soccorsi in Area Sar, 4.066 soccorsi dalle ong e 16.347 sono sbarcati autonomamente. E la ministra Lamorgese cosa fa? Prova a indorare la pillola, arrampicandosi sugli specchi.

Smentendo la veridicità matematica dei numeri. Offrendo il fianco alla recriminazioni di tutto il centrodestra, esponendosi peraltro al ridicolo… Le cifre degli sbarchi sono sotto gli occhi di tutti: solo la titolare del Viminale prova a ridimensionarle a parole (ma non nei fatti, purtroppo.

Al punto tale da arrivare a dichiarare l’insostenibile, asserendo per giustificarsi che: «I numeri sull’arrivo di migranti non sono elevatissimi. Certamente più alti dell’anno scorso, ma dovuti alla situazione di crisi economica e sociale della Tunisia».

Per la Lamorgese, insomma, responsabilità e colpe vere e proprie di una situazione emergenziale al collasso non sono riconducibili ad una manifesta incapacità del governo Conte nel gestire flussi e ricollocazioni, bensì  a una realtà contingente particolare. «Bisogna sempre contestualizzare le situazioni – ha detto la Lamorgese rifugiandosi in calcio d’angolo in conferenza stampa –. Oggi la Tunisia è in grave crisi, famiglie intere sono partite pensando di trovare migliori condizioni di vita in Italia. Gli arrivi così numerosi, circa 15.000 persone, sono determinati da sbarchi autonomi difficilmente gestibili». Facendo poi riferimento all’impossibilità, non meglio specificata, di «fermarli in mezzo al mare… Erano piccole imbarcazioni, gommoni.

Si potevano eccome fermare gli arrivi a raffica dei clandestini, specie in tempi di pandemia da coronavirus… Un tema al quale la ministra ha replicato poco fa con un argomentazione che suona più come un paradosso che come una risposta nel merito: «Il problema maggiore della gestione dei migranti che arrivano sulle coste italiane non sono i numeri degli sbarchi, ma il Covid-19». La misura è colma: è il primo a sbugiardare e richiamare la ministra alle responsabilità sue e del governo è Matteo Salvini. Vediamo, riassunte in un breve schema, le reazioni e i commenti dell’opposizione.

Dunque, a rispondere alle blande giustificazioni del Viminale, comincia Matteo Salvini che, della gestione dei flussi, ha fatto un suo cavallo di battaglia non solo elettorale. Vediamo i commenti degli esponenti del centrodestra.

1) Matteo Salvini. «15.406 sbarchi dall’inizio dell’anno a oggi, contro i 4.261 dello stesso periodo di un anno fa: il fallimento di questo governo è nei numeri, mentre il ministro Lamorgese si vanta di aver controllato più di 20 milioni di italiani durante l’emergenza Covid. Pugno duro con i cittadini. Inseguimenti e multe per chi va in spiaggia, balla o fa l’aperitivo. Carezze e porti aperti per Ong, trafficanti e clandestini. E nessun segnale contro le mafie: con la Lega al governo, a Ferragosto lo Stato si presentava a San Luca in Calabria e a Castel Volturno in Campania. La Lamorgese dice che Milano è sicura: allora perché ha organizzato il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza in città?

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