Sanzioni a Mosca? Putin ai Paesi “ostili”: “La Russia continua ad esportare petrolio e gas. Le sanzioni sono illegittime”

Vladimir Putin non usa mezzi termini e definisce le sanzioni imposte dall’Occidente contro la Russia “illegittime”. Nel corso di una riunione in videoconferenza con i suoi ministri, ha commentato la situazione dei settori economici nel Paese e i provvedimenti presi dal governo. Una risposta alle sanzioni imposte dall’Occidente dopo l’invasione dell’Ucraina. Secondo Putin «l’aumento dei prezzi del petrolio e del gas non è dovuto alla Russia, ma alle politiche dell’Occidente». Occidente che «sta scatenando una guerra economica al nostro Paese e noi prenderemo misure per contrastarla».

«Ai Paesi ostili dico che noi rispettiamo i nostri impegni riguardo le esportazioni di petrolio e gas». La Russia «continua ad esportare energia», anche tramite le reti «che passano attraverso l’Ucraina», ha aggiunto Putin. Sottolineando che «il gasdotto verso l’Europa che attraversa l’Ucraina è pienamente operativo». Il premier russo ha poi ammesso le sanzioni dell’Occidente hanno «creato alcuni problemi e difficoltà» alla Russia, ma “li risolveremo”.

Poi l’attacco contro le aziende estere. «Bisogna agire con decisione contro le aziende straniere che stanno per chiudere i loro impianti di produzione» in Russia e «in nessun caso permettere che i fornitori locali russi subiscano danni». Secondo Putin, servirà introdurre “una gestione esterna” per le aziende che prenderanno questa decisione.

«Noi non ci chiuderemo a nessuno. Siamo disponibili a lavorare con tutti i partner stranieri che lo desiderano», ha proseguito Putin invitando il governo a “proteggere i diritti” delle aziende straniere che restano in Russia.

E intanto fervono le attività di mediazione. L’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder – che da anni ricopre incarichi direttivi in grandi imprese russe – è partito per Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin, in quello che appare come un nuovo tentativo di mediazione. Lo riporta Politico, precisando che prima di raggiungere Mosca Schroeder ha incontrato a Istanbul un membro della delegazione ucraina che partecipa ai negoziati in Bielorussia. Altre fonti citate dal quotidiano Bild assicurano che tali iniziative non sono state concordate con il governo del cancelliere Olaf Scholz, che non ne sarebbe stato neppure informato, come d’altra parte il Partito socialdemocratico di appartenenza di Schroeder.

L’ex cancelliere è intervenuto una sola volta pubblicamente sul conflitto, limitandosi a chiedere la fine della guerra prima possibile ma senza arrivare a condannare il presidente russo Vladimir Putin. Un atteggiamento che gli è valso molte critiche, ha spinto alcuni tra i suoi più fedeli collaboratori a dimettersi dagli incarichi che svolgevano al suo fianco e ha portato la Spd a formulare un vero e proprio ultimatum nei suoi confronti, con la minaccia dei due coleader del partito Lars Klingbeil e Saskia Esken di espellerlo nel caso non si decidesse a tagliare i rapporti con la Russia.

Pubblicato da edizioni24

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