Sanremo Quando Zalone rifiutò La lezione a Benigni: “Sono soldi pubblici”

By Pasquale Aveta

Sì torna a parlare di Sanremo e si torna a parlare di sperpero di soldi pubblici. Cifre inimmaginabili. Dai 25 mila euro per 5 minuti alla Jebreal, per la solita tiritera scontata sulla difesa sulle donne, ai 300 mila euro a Roberto Benigni per una manciata di minuti. Soldi dei contribuenti che vanno sempre nella stessa direzione: a sinistra.

Ma non tutti la pensano come Roberto Benigni. Infatti, nel 2006, a rifiutare fu il comico Checco Zalone: “E’ un’ospitata strapagata ma sono soldi pubblici. E se li prendi scoppiano le polemiche. Ti massacrano. Poi c’è anche un problema di convenienza: se ti vedono tutti i giorni in tv negli spot, quattro volte il pomeriggio e sei la sera, perché poi dovrebbero venirti a vedere al cinema?”

Zalone non le mandò a dire e rifiutò nonostante l’offerta in denaro era allettante. Ma è una questione di stile, professionalità e convenienza. Cosa che a Benigni, non è sfiorato minimamente. Anzi. Da indiscrezioni, Il Premio Oscar ha rilanciato: io valgo 300 mila euro. O questo o niet.

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