By Pasquale Aveta
Il neo movimento delle Sardine, pacifico e democratico, contro la violenza, non si sa come, ma riesce ad attirare l’attenzione dei casi più patologici, come ad esempio Junior Cally, tanto discusso per il suo incitamento al femminicidio. In uno dei suoi ultimi brani, compare questo schifo qua: “Si chiama Gioia, ma beve poi ingoia/Balla mezza nuda, dopo te la da/Si chiama Gioia perché fa la troia (…) L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa / C’ho rivestito la maschera”.
Un testo così, cantato da questa specie di cantante, invece di essere censurato da tutte le TV regionali ma soprattutto nazionali, ha attirato l’attenzione del direttore artistico del Festival di Sanremo, Amadeus, al punto da invitarlo, previo compenso, sul palco dell’Ariston.
Poi, non contento, si concede anche il lusso di attaccare Salvini, che aveva polemizzato sulla sua presenza a Sanremo, dichiarando testuali parole: “Mi vergogno di quel cantante che paragona donne come troie, violentate, sequestrate, stuprate e usate come oggetti. Lo fai a casa tua, non in diretta sulla Rai e a nome della musica italiana”.
Ma la replica del cantante Cally non si fa attendere: “Non ho paura delle contestazioni. Affronterò con professionalità qualsiasi cosa accada, devo rispettare quel palco, la musica italiana, la canzone che porto”.
Del resto se questa è la musica che Amadeus intende far entrare nelle case degli italiani, meglio cambiare canale. Infine, il cantante, pur non entrando a parlare di politica, fa un apprezzamento: io sto con le Sardine.