Il Copasir (Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica) conferma: ha aperto un’indagine su Antonio Capuano – avvocato, ex parlamentare di Forza Italia –che, come consigliere di Matteo Salvini, ha lavorato all’organizzazione del viaggio a Mosca del leader leghista. Il presidente della commissione, il senatore Adolfo Urso, ne spiega ragioni e modalità, cominciando col dire, in un’intervista a La Stampa, che «come consuetudine, l’organismo che presiede non esprime mai valutazioni politiche sull’attività dei parlamentari». E proseguendo col precisare che l’iniziativa avviata risponde alle «usuali procedure informative previste, a norma della legge 124/2007».
Sicurezza: la parola chiave dell’operato del Copasir. Un concetto che, spiega Urso, «negli ultimi tempi si è esteso a dismisura». In virtù della quale «il controllo del Comitato si è allargato a tutta l’articolazione sociale ed economica» che garantisce tutela e controllo della Repubblica. E che, dopo l’elezione a presidente di Adolfo Urso di Fratelli d’Italia, ha motivato in un anno operosità e frequenza d’intervento del Copasir: 112 sedute, 95 audizioni e tutte decisioni assunte all’unanimità. Pertanto, la domanda che apre l’intervista della Stampa, sorge spontanea: cosa ha spinto la commissione a tenere alta l’attenzione su Capuano? «Le usuali procedure quando emergono questioni inerenti la sicurezza della Repubblica, innanzitutto con la richiesta di informazione agli organi competenti che di volta in volta possono essere agenzie di intelligence. Autorità di governo. Procure. O la neocostituita Agenzia per la cybersicurezza nazionale», replica Urso.
«Normali procedure quando emergono questioni di sicurezza nazionale», spiega dunque Urso. Che in questo caso partono dall’ipotesi del viaggio a Mosca di Salvini, che tante polemiche ha sollevato. E di cui nei giorni scorsi Capuano – consigliere comunale a Frattaminore dal 2005 al 2012 e deputato con Forza Italia dal 2001 al 2006 – ha parlato in diverse interviste.