Saldi, partono col botto nei primi quindici giorni di gennaio: il 5 per cento in più rispetto allo scorso anno

“Nei primi 15 giorni di saldi invernali nel settore abbigliamento, calzature e accessori, abbiamo riscontrato finora un aumento medio del valore delle vendite del 4,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. A riferirlo è Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, nel delineare un primo bilancio dei saldi con l’Adnkronos. In base ad un sondaggio effettuato presso i propri associati, documenta come l’andamento delle vendite al dettaglio, in questo periodo, di questo settore per i tre quarti dei negozianti sia “positivo” calcolando che il 47% indica vendite positive e 27% stabili ed inoltre solo 26% negative. Ciò significa che gli italiani non avvertono il clima di ostilità che le Cassandre di sinistra spargono paventando il cataclisma economico.

Certo, il momento è tra i più difficili e ogni spia può rendere bene il clima che si respira nel Paese reale e non in quello immaginato dai giornaloni. “Un dato positivo che fa ben sperare in vista del consuntivo che faremo a fine gennaio sul primo mese di vendite e per il successivo mese di saldi”,  sostiene infatti Felloni. Che tiene a precisare come la moda non abbia subito aumenti di prezzi in quanto non colpita dagli effetti dell’inflazione e del caro energia come altri settori. Perché “abbiamo acquistato la merce nel 2022 “, spiega.  La percentuale media di sconti al pubblico è del 30% in questa tornata di saldi. Ma da qui al 6 marzo quando avranno termine i saldi, i commercianti prevedono che tale percentuale di sconto salirà. Anche se, rovescio della medaglia, sarà sempre più difficile trovare taglie e colori adatti alle proprie esigenze. Di qui l’invito ad affrettare gli acquisti nei prossimi giorni a partire dal fine settimana. L’andamento positivo degli acquisti è in linea con gli indicatori del centro Studi di Confindustria e lelle indagini del Codacons. L’Associazione dei consumatori chiamava in causa proprio l’effetto del nuovo governo, con il clima rinnovato di attesa e fiducia che già in prossimità del Natale indicava una propensione ai consumi molto soddisfacente.

Il centro Studi di Confindustria ammetteva circa una settimana fa che  a gennaio l’economia italiana è andata meglio delle attese. Quanto ai saldi, la spesa media dei saldi invernali, analizza, “è in linea con le previsioni pari a 130 euro a persona, i saldi interessano una platea di 15 milioni di famiglie”. Quanto agli acquisti da parte dei turisti Felloni riferisce che “quest’anno c’è un certo movimento sulle vendite, il turista è indirizzato soprattutto a prodotti di lusso di marchi importanti che molto spesso non fanno i saldi”. Per il turista che visita le città d’arte e di vacanza comunque “fare acquisti in questo momento nei centri storici può essere di grande interesse, è un volano per comprare capi di moda e fare affari”. Quanto ai capi più venduti l’imprenditore rivela che sono soprattutto giacconi, piumini, giacche, abiti, scarpe e maglieria: articoli costosi che non sono stati venduti a Natale e dunque ora acquistati con sconti del 30%. Per Felloni poi manifestazioni come Pitti Uomo e la Settimana della Moda “sono importanti. Perché danno slancio e interesse al settore e indicazioni di carattere generale per gli operatori sulle fogge, lo stile e i colori che andranno nelle prossime stagioni. Sono fondamentali per allestire le nostre vetrine”.

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