Rotondi epocale: “Vergogna Pd, si vanta della congiura del 2011. Quella crisi la pagarono i nuovi poveri”

Dalle parti del Pd quando non sono concentrati su Giorgia Meloni usano un’altra arma spuntata: il golpe del 2011 che ha portato alla defenestrazione del governo Berlusconi e alla chiamata di Mario Monti. Governo che gli italiani ricordano per le misure lacrime e sangue. Non è bello, non è elegante ricordarglielo in campagna elettorale, ricorda ai Gianfranco Rotondi, presidente di ‘Verde è popolare’, candidato del centrodestra nel collegio uninominale di Avellino. Il motivo è molto semplice: le conseguenze economiche di quel ‘golpe’ bianco lo pagarono di tasca loro gli italiani. Impoverendosi.

“Letta e il Pd ripetono che il centrodestra nel 2011 avrebbe portato l’Italia a un passo dal fallimento (ma a loro piace dire default, si sa, sono radical chic)”. Oltre ad essere ormai una fake news da più parti e a più latitudini politiche ormai ammesso, Rotondi rileva come sia un argomento che umilia gli italiani, ricordando loro un periodo nero. “Esorto il Pd a non vantarsi della congiura internazionale del 2011: altro che fallimento, si trattò di una speculazione finanziaria internazionale anticipata dai sorrisetti di due premier stranieri all’indirizzo del nostro. Il Pd sarebbe un partito di sinistra, e dovrebbe sapere che il prezzo di quella congiura lo hanno pagato i poveri, le partite Iva. I nuovi disoccupati messi in croce dalle scelte antipopolari del governo Monti e dei successivi governi multicolor“. Parole perfette e in linea con quanto anni dopo fu ammesso da più parti.

Sventolare quella bandiera in campagna elettorale è  uno sfregio, è uno schiaffo. NOn è certo un argomento di sinistra, ironizza Rotondi, ammesso che il Pd lo sia. Farlo, per evidenziare che col centrodestra al governo faremmo a breve la stessa fine, oltre che falso è uno sfregio agli italiani. Pagarono loro il conto salatissimo di quel cortocircuito finanziario-bancario posto in essere sopra le loro teste. Ma si sa, se gli italiani stanno da un parte, il Pd sta dall’altra. “Non c’è dubbio che a livello europeo in quegli anni ci sia stata una volontà politica di far fuori il governo di centrodestra. E certo hanno contribuito i mercati, simili a pazienti ciclotimici, che dopo un allarme diventano iperagitati: e le tre sorelle americane Standard&Poors, Moody’s e Fitch; che alzano o abbassano il rating di un Paese in modo arbitrario, senza trasparenza, senza spiegarne con un algoritmo le motivazioni”.

Non sono parole di un esponente di centrodestra, ma è un’analisi di Luca Ricolfi, sociologo e a capo della fondazione Hume. Ci fu all’epopca un inteccio di interessi bancari e finanziari che fece precipitare gli eventi, ben al di là dei conti pubblici. Che secondo l’indice VS (Vulnerabilità strutturale) elaborato dalla suddetta Fondazione David Hume rivelavano un miglioramento.  Oltre a cavalcare un argomento non veriterio il Pd si conferma lontano dala sensisibilità degli italiani che dal 2011 sostanzialmente non hanno più avuto un momento di quiete

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